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domenica, Giugno 30, 2024
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La storia di Gennarino Capuozzo, l’11enne eroe medaglia d’Oro al valor militare delle 4 Giornate di Napoli

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In occasione delle celebrazioni per le 4 Giornate di Napoli, si è svolta la cerimonia di deposizione di fiori presso la tomba di Gennarino Capuozzo, l’undicenne eroe, medaglia d’Oro al valor militare delle 4 Giornate, simbolo delle sofferenze dei bambini e dei ragazzi durante la seconda Guerra mondiale.

Erano presenti: il Vicesindaco Laura Lieto, la Presidente della 4° Municipalità Maria Caniglia, i consiglieri Comunali Maisto e Pepe, il Prof. Guido Agostino,  lo studioso delle Quattro Giornate il Prof.Barbarulo che insieme all’Archietto del Comune di Napoli Antonio Rainone ha collaborato al ritrovamento del loculo, il Presidente dell’ANPI Ciro Raia, la Vicepresidente Anpi Sara Cucciolito, Giuseppe Capuozzo, cugino di Gennaro Capuozzo e Francesco Amoretti, figlio di Antonio l’ultimo partigiano napoletano.

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“Io ho avuto il privilegio e l’onore di partecipare attivamente e di rappresentare l’amministrazione e il Sindaco in una serie di eventi che abbiamo organizzato per celebrare le 4 Giornate e sarebbe davvero bello che questa storia diventasse appannaggio di tutti, dei ragazzi, delle persone che lavorano nelle scuole.  Quello come oggi sono momenti importantissimi in cui si ricorda la storia pubblica di questa città”. Lo ha dichiarato il Vicesindaco Laura Lieto

La storia di Gennarino Capuozzo

Apprendista commesso, fu senza dubbio il più giovane degli insorti napoletani che parteciparono al combattimenti contro i tedeschi nelle quattro giornate del settembre 1943. Dopo aver combattuto in via Santa Teresa, fu ucciso da una granata mentre lanciava bombe a mano contro i carri armati tedeschi dal terrazzino dell’istituto delle Filippine. «Appena dodicenne – dice la motivazione della sua Medaglia d’Oro – durante le giornate insurrezionali di Napoli partecipò agli scontri sostenuti contro i tedeschi, dapprima rifornendo di munizioni i patrioti e poi impugnando egli stesso le armi. In uno scontro con carri armati tedeschi, in piedi, sprezzante della morte, tra due insorti che facevano fuoco, con indomito coraggio lanciava bombe a mano fino a che lo scoppio di una granata lo sfracellava sul posto di combattimento insieme al mitragliere che gli era al fianco».

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