Una lettera inviata a Giorgia Meloni per chiedere una legge ad hoc in grado di proteggere vittime di violenze, pedofilia e prostituzione e le loro famiglie. A scriverla è la mamma di una delle due bambine vittime degli stupri a Caivano che, insieme al suo avvocato Angelo Pisani, rivolge alla premier un accorato appello: “Presidente, siamo nelle sue mani: ci porti via da questo inferno”.
“La aspettiamo – scrive la donna – per farle vedere gli orrori e il degrado di queste periferie, qui non c’è solo criminalità, droga e camorra, spesso alibi della politica nel non risolvere i problemi, ma pedofilia, violenza e prostituzione”.
Poi la richiesta di interventi mirati, una normativa ad hoc e fondi per andare al cuore dei problemi: “Perché i pentiti di mafia hanno la possibilità di tornare a vivere in una condizione di protezione insieme con le loro famiglie e le vittime non criminali, come due bambine abusate no, senza la possibilità di poter avere una nuova vita con le loro famiglie lontano dagli orchi e dall’inferno”.
Stupri al Parco Verde di Caivano, indagati due maggiorenni di 18 e 19 anni
Sono due i maggiorenni indagati dalla Procura di Napoli Nord per i presunti abusi sessuali avvenuti a Caivano, in provincia di Napoli, nei confronti di due bambine di 10 e 12 anni. I ragazzi, secondo quanto si apprende, hanno 19 e 18 anni, e sono entrambi a piede libero.
L’inchiesta della procura di Napoli Nord procede parallelamente a quella della procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni, il cui numero non è noto, anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi.
Riguardo all’inchiesta della procura di Napoli Nord a carico dei due maggiorenni, fondamentali saranno per gli inquirenti le analisi dei contenuti dei cellulari sequestrati che dovrebbero prendere il via nei prossimi giorni.
Al 19enne – che non risulta legato ai contesti criminali della zona – verrebbe in particolare contestato un singolo episodio avvenuto dopo un contatto via social.