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sabato, Aprile 20, 2024
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«Lo dobbiamo azzeccare»: l’omicidio di Ciro Caiafa deciso dal ‘triumvirato’ dei Quartieri spagnoli

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Aveva iniziato a dare fastidio. A vendere droga senza l’autorizzazione del ‘triumvirato’ che governava gli affari criminali dei Quartieri spagnoli. Ciro Caiafa per questo doveva morire. È questo uno dei passaggi più significativi contenuti nelle quasi ottocento pagine dell’ordinanza di custodia cautelare che questa mattina è stata eseguita nei confronti di 53 indagati. Al centro del nuovo ‘sistema’ che reggeva i vicoli a ridosso di via Toledo tre ras, Eduardo Saltalamacchia, Vincenzo Masiello e Antonio Esposito detto ‘o pallino. Nel provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari Carla Sarno viene ricostruita l’ascesa del triumvirato e gli affari che legavano tra loro i gruppi della Pignasecca, di Largo Baracche e di via Speranzella. Tra le decisioni prese dal gruppo la ‘questione’ relativa a Caiafa, padre di Luigi, il giovane ucciso da un poliziotto in borghese la notte del 4 ottobre 2020 in via Duomo, mentre cercava di rapinare alcuni ragazzi fermi in automobile. Nell’ordinanza eseguita questa mattina si evince che Caiafa aveva iniziato a vendere droga senza permesso ai Quartieri e per questo era entrato nel mirino del gruppo (con la precisazione che al momento per quel delitto non vi sono indagati).

La decisione in un summit a casa di Vincenzo Masiello

Per questa vicenda vi fu un vero e proprio summit a casa di Vincenzo Masiello: presente tutto il gotha del nuovo gruppo come lo stesso Saltalamacchia, Antonio Esposito e Ciro Burraccione, l”esattore’ del ‘mostro a tre teste’. I discorsi a casa Masiello sono stati puntualmente intercettati dai carabinieri del Nucleo investigativo che hanno riportato un passaggio significativo in cui Saltalamacchia esordisce dicendo:«Mo sto Ciro Caiafa per noi è un problema? Non gli diciamo niente, facciamolo salire e come sta salendo lo dobbiamo azzeccare? (ucciderlo ndr). E azzecchiamolo!». In un altro passaggio il ras della Pignasecca sembra più preciso:«Facciamoci furbi un’altra volta come prima, diamogli il bacio, diamogli la mano ‘o frate… come si gira, boom, questo dobbiamo fare». Addirittura Saltalamacchia si rammaricava di dover eliminare un parente di Ciro Marrazzo spiegando però che:«Ciro Marrazzo, io gli voglio bene però fin quando non ci sta la vita nostra..».

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