Nell’ambito di un più ampio dispositivo di contrasto al finanziamento al terrorismo e all’indebito utilizzo del sistema finanziario, che ha interessato l’intera provincia di Macerata, al fine di verificare il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio, è stato eseguito un controllo dei flussi finanziari posti in essere da un cittadino maceratese, al fine di impiegare la liquidità trasferita, nel settore dei “giochi legali e delle scommesse pubbliche.
Ha dato 50mila euro agli amici
Le attività di approfondimento investigativo hanno consentito di portare alla luce un sistema attraverso cui il giocatore ha trasferito, in un periodo di appena 8 mesi, circa 50mila euro, mediante l’utilizzo dei propri conti correnti e carte di debito in favore di due amici, alimentando sia le carte di pagamento che l’account del “conto di gioco” in uso ai medesimi, allo scopo di utilizzarli, previa concessione delle “credenziali di accesso” da parte loro, e poter, così, continuare a praticare il gioco on-line ed eseguire scommesse, atteso che nei confronti dello stesso, era stata eseguita la chiusura del proprio conto di gioco, eludendo in tal modo i controlli previsti dalla normativa di settore.
Violate le regole
Pertanto, i due amici hanno omesso, contestualmente al compimento delle citate operazioni, di fornire ai “soggetti obbligati” (istituti di credito e concessionari di gioco), le informazioni necessarie affinché gli stessi, potessero adempiere correttamente agli obblighi di adeguata verifica della clientela”, contravvenendo in questo modo alla normativa in materia di riordino del settore dei giochi a distanza nonché alla normativa antiriciclaggio ed, in particolare, agli “obblighi del cliente”, disciplinati dal Decreto Legislativo 21 novembre 2007, nr.231.
Gli amici rischiano il carcere
Al termine dell’operazione, si è provveduto a deferire alla locale Procura della Repubblica i due amici, poiché responsabili delle predette condotte punite con la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 10.000 euro a 30.000 euro. Saranno svolti ulteriori approfondimenti al fine di rilevare eventuali irregolarità anche sul piano fiscale.
I controlli della Finanza sui circuiti
Il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e delle valute virtuali, che vede costantemente impegnati i Reparti della Guardia di Finanza, è indispensabile per individuare possibili operazioni di finanziamento di reti terroristiche, intercettare i capitali illeciti e contrastare forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.
Inoltre, nella fattispecie, i Reparti del Corpo hanno contestualmente esercitato attività di prevenzione e repressione nel settore dei “giochi legali e delle scommesse pubbliche, al fine di scongiurare la pratica delle scommesse clandestine e dei concessionari di gioco non autorizzati.