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martedì, Aprile 23, 2024
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“Messina Denaro individuato già nel 2021”, Report svela la carta ‘segreta’

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Magistratura e forze dell’ordine stanno indagando sulla rete di favoreggiatori che ha aiutato Matteo Messina Denaro a sfuggire alla manette per ben 30 anni. Ieri sera Report ha riportato, in esclusiva,  un’annotazione dei carabinieri risalente al novembre 2021 relativa alla localizzazione dell’ex Primula Rossa di Cosa Nostra: “Si potrebbe trovare a Torretta Granitola“.

IL VIDEO DI REPORT SU MESSINA DENARO

Il 16 gennaio u Siccu è stato arrestato nel parcheggio nei pressi della clinica “La Maddalena” di Palermo, dov’era in cura con il nome di “Andrea Bonafede”, nipote di un fedelissimo originario di Campobello di Mazara, un piccolo paese del trapanese. Proprio a Campobello di Mazara Messina Denaro avrebbe abitato da almeno sei mesi in uno stabile. Inoltre il 13 novembre 2020 è stato operato per il tumore al colon all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. A operarlo sarebbe stato Giacomo Urso, un chirurgo molto apprezzato.

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Avendo denaro a gogò, Tanto, tanto denaro che gronda sangue, perché non andarsene in un centro oncologico per farsi operare? Va a Mazara, in un centro dove non c’è nemmeno la rianimazione?” si chiede Massimo Russo, Procuratore della Dda di Palermo dal ’94 al 2007. C’è anche Filippo Zerilli primario del reparto di oncologia dell’ospedale di Trapani dove Messina Denaro sarebbe stato ricoverato per almeno un mese. Sotto inchiesta anche il dottor Alfonso Tumbarello, suo medico di base, iscritto alla massoneria.

L’INDAGINE DI REPORT

Indagando su alcuni illeciti commessi da funzionari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel 2017 Report aveva raccolto diverse testimonianze e registrazioni audio secondo cui la sede del Cnr di Capo Granitola – a pochi chilometri da Campobello di Mazara e Castelvetrano – avrebbe ospitato Messina Denaro durante la latitanza.

La trasmissione Rai aveva inoltre scoperto un contratto di affitto del Cnr per un immobile nella frazione marina, le cui finalità non sono mai state chiarite. Seguendo le tracce delle visure, i reporter avevano scoperto che il fratello del proprietario è il noto medico massone di Castelvetrano Claudio Renato Germilli, che aveva avuto rapporti societari con uomini di mafia come Giovanni Risalvato e Lorenzo Catalanotto, ma soprattutto era stato socio proprio di Errico Risalvato, l’uomo che si è poi scoperto possedere il covo-bunker del boss.

 

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