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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Messina Denaro, scoperti altri tre covi: resta in cella il suo autista. Inchiesta sul selfie col medico

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Disposta la custodia cautelare in carcere per Giovanni Luppino, l’agricoltore di olive che ha fatto l’autista al boss Matteo Messina Denaro e che è stato arrestato lunedì insieme al capomafia. “È’ finita”, sarebbe questa la frase pronunciata dal padrino a Giovanni Luppino quando ha capito che di lì a poco sarebbe finito in manette. Lo ha detto lo stesso Luppino al gip sostenendo di essersi reso conto della vera identità del boss, presentatogli mesi prima con un altro nome, solo in quel momento. Luppino vedendo i carabinieri avvicinarsi avrebbe chiesto al capomafia se cercassero lui e Messina Denaro avrebbe risposto: “Sì, è finita”.

Selfie con Messina Denaro, l’Ordine dei medici chiede il nome del medico

– L’Ordine dei medici di Palermo ha richiesto alla direzione sanitaria della clinica palermitana La Maddalena di conoscere il nome del medico chirurgo apparso in un selfie con il boss Messina Denaro e pubblicato da diversi media. La commissione disciplinare dell’Omceo avvierà un’indagine ed eventuali provvedimenti secondo le procedure di competenza previste.

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Il paese è sempre lo stesso: Campobello di Mazara, piccolo centro del trapanese.

E’ lì che la polizia ha scoperto il terzo rifugio del boss Matteo Messina Denaro, finito in manette lunedì dopo 30 anni di latitanza. A poche centinaia di metri dall’abitazione di vicolo San Vito individuata qualche ora dopo il blitz, nella quale sono stati rinvenuti documenti con delle sigle, e non distante dal bunker trovato ieri dalla Guardia di Finanza. La casa, che il capomafia avrebbe occupato fino a giugno scorso, è in via San Giovanni. E al momento è vuota e sarebbe in vendita. All’immobile, perquisito dagli inquirenti nel pomeriggio, si è arrivati seguendo un trasloco. Sono in corso indagini per accertare se nell’appartamento siano state ricavate stanze segrete come quella scoperta ieri dalle Fiamme Gialle. Un bunker blindato nascosto da un armadio pieno di vestiti, al quale si accede da un fondo scorrevole. A dare la chiave di quel che ha definito un ripostiglio – a quanto pare pieno di scatoloni, alcuni gioielli, pietre preziose e argenteria – è stato il proprietario della casa nella quale il rifugio era stato ricavato: Errico Risalvato, fratello di un fedelissimo del boss condannato per mafia e a lungo indagato. Nuove perquisizioni in corso in un altro edificio a Campobello di Mazara.

Altri covi

Filtrano notizie sull’individuazione di altri tre covi scoperti nella disponibilità del latitante Matteo Messina Denaro. Questa mattina i carabinieri avrebbero intercettato altri tre appartamenti che sarebbero stati utilizzati dall’oramai ex latitante originario di Castelvetrano.

I tre covi trovati in altrettante case ritenute al momento “sospette”. Per questo si stanno facendo ulteriori approfondimenti. I tre appartamenti individuati nelle vie Selinunte e Galileo Galilei, enmtrambi a Campobello, e un altro in via del Faro a Torretta Granitola. Non distanti, quindi, dagli altri tre immobili che allo stesso modo erano stati già individuati dopo la cattura.

 

 

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