“La Digos della Questura di Macerata ha individuato i responsabili di gravi minacce fatte nei giorni scorsi con telefonate anonime ad alcune strutture della provincia di Macerata che ospitano migranti: la Caritas e l’Hotel Recina di Villapotenza“. Così comincia il comunicato stampa della questura di Macerata con cui si annuncia la chiusura delle indagini sull’accaduto. Che i toni della campagna elettorale avessero infiammato gli animi xenofobi era già abbastanza chiaro. Del resto, questo non è purtroppo il primo caso di exploit a sfondo minatorio verso i migranti. Nel dettaglio, la Digos di Macerata è riuscita a risalire chi aveva effettivamente effettuato le chiamate minatorie ai centri che ospitano i migranti. Inspiegabilmente, l’autore delle becere chiamate è un cittadino italiano, residente in provincia di Napoli. Dopo aver intercettato l’indirizzo, l’uomo è stato raggiunto presso la sua abitazione. L’aspetto più strano, chiaro segno di un ideologia confusa, è la totale assenza di richiami all’estrema destra o, comunque, condotte di vita intolleranti verso le persone di colore. Persone che, non ci stancheremo mai di specificarlo, in questo velenoso periodo storico sono a tutti gli effetti le sole vittime reali.
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