Ha raccontato a Gigi Di Fiore de Il Mattino come sono stati questi anni e la sua scelta di dissociarsi. E’ questo uno dei passaggi dell’intervista di Enzo Angelo Moccia che dal 2015 è un uomo libero, dopo aver scontato 30 anni di carcere di cui 24 di seguito e otto al 41-bis. Enzo Angelo Moccia ha voluto lanciare così un appello: «A chiunque si trovi a ricevere richieste di pizzo, ad Afragola come altrove, dico di andare subito a denunciare. Credo ora nella giustizia, nelle forze dell’ordine, nei magistrati, e non ho nulla a che fare con chi spende il mio nome per compiere questi crimini».
Della sua scelta di dissociarsi dal clan invece ha detto:«Fu una scelta in evoluzione sin dal 1986, nasceva dalle esperienze di sangue che coinvolgevano la mia famiglia, dall’amore per i miei figli. Mi costituii nel 1992, dopo dieci anni di latitanza. In carcere, conobbi molti terroristi, come Giovanni Senzani. Pensai, sulla scia dei dissociati di terrorismo, che potevo accusarmi di tutto ciò che avevo personalmente commesso, senza coinvolgere altri, assumendomi ogni responsabilità».