Ad una distanza di circa 350 metri, in direzione est e in un’area spopolata, è stato rinvenuto un veicolo a motore del marchio Honda, grigio, con targhe dello Stato del Messico, noleggiate a Città del Messico.
Nel posto c’era una borsa con identificazione personale nel nome di Alessandro “N”, 30 anni, con le caratteristiche del corpo trovato, e la documentazione del veicolo di riferimento.
La vittima era impegnata nella commercializzazione delle motoseghe. A parlare della morte di Alessandro De Fabbio è anche Francesco Russo, figlio di Lello Russo, uno dei tre napoletani scomparsi in Messico da un anno. “Caro Alessandro , è inaccettabile andare in Messico per cercare di guadagnare qualche soldo per portare avanti la propria famiglia e non fare più ritorno . Io che capisco il dolore spero con tutto il mio cuore che tu da lassù possa dare tanta forza alla tua famiglia !
Ormai il Messico è un posto maledetto è un viaggio senza ritorno”, scrive Russo.