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martedì, Maggio 7, 2024
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Napoli ricorda Gianluca Cimminiello, al tatuatore vittima innocente della camorra sarà intitolata una strada a Secondigliano

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Domani, mercoledì 27 marzo, alle ore 11.30, nei pressi di Largo Gaetano Errico a Secondigliano, l’ex Traversa IV Italia sarà intitolata “via Gianluca Cimminiello

Gianluca Cimminiello fu ucciso il 2 febbraio 2010 da un commando di camorra solo per essere riuscito a scattare una foto con il suo idolo, il calciatore Ezequiel Lavezzi, allora attaccante del Napoli. Una foto che suscitò l’invidia di molti fino a diventare la sua condanna a morte. Un tatuatore rivale, infatti, mosso da gelosia, si rivolse al clan Amato-Pagano per dare una ‘lezione’ a Gianluca. Due persone si presentarono nel suo negozio, a Casavatore, per pestarlo, ma Cimminiello, reagendo, riuscì a metterli in fuga. Dopo pochi giorni il 32enne trovò la morte. Stavolta nel suo negozio si presentò una persona armata, con l’intento di uccidere, e purtroppo non fallì.

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Per l’omicidio di Cimminiello, la Corte di Assise del Tribunale di Napoli ha condannato nel 2018 all’ergastolo due uomini legati al clan degli scissionisti. Nel 2021 la Corte Suprema di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per il mandante e il coesecutore dell’omicidio.

Gianluca nasce il 22 luglio del 1978 e ha due sorelle: Susy, la più piccola, e Palma. E’ soltanto un bambino di 6 anni quando a causa della separazione dei genitori si ritrova a vivere una situazione difficile con l’intervento dei servizi sociali. Trascorre così i successivi sette anni in un collegio con i preti. Impara da subito a difendersi, lontano dalle sue sorelle, dall’amore di una famiglia, deve cavarsela da solo.

Nonostante un’infanzia non semplice, la madre ha fatto di tutto per non far mancare il suo amore a Gianluca e alle sorelle. Cresce in un quartiere difficile, ma questo non è un valido motivo per prendere strade sbagliate. Gianluca sa che c’è sempre un’alternativa alla violenza, alla strada che sembra più semplice. Trova nello sport, in particolare nella boxe, il giusto sfogo alla sua rabbia. Lo sport, gli allenamenti, la fatica dell’agonismo lo aiutano a formare il suo carattere. Ma soprattutto a rispettare gli altri e anche gli avversari. Lo sport ci aiuta in questo, le arti marziali ci insegnano a rispettare sempre il nostro avversario e a non infierire quando è in difficoltà. E così è Gianluca, uno sportivo che non ha mai fatto versare una goccia di sangue a nessuno e che non aveva interesse a mettere in difficoltà gli altri.

Dopo un periodo trascorso in Francia, sceglie di abbandonare la boxe per dedicarsi alla kick boxing. Ha paura, infatti, che negli incontri il suo naso possa essere colpito e “rovinato” e la sua vanità lo spinge verso questo cambiamento. Si allena ogni sera nella palestra di fronte casa e si diploma anche in arti marziali.

Si è sempre dato da fare, senza l’appoggio del padre, seguendo le sue passioni e la strada della legalità. E’ abituato a rimboccarsi le mani, ma non a rinunciare a ciò che ama e ai suoi sogni. Vuole diventare famoso, questa è la sua ambizione, ma per ciò che sa fare meglio. Come il disegno.
Lascia gli studi e trasforma la sua passione in un mestiere. Ottiene infatti la qualifica di tatuatore. E’ conosciuto nell’ambiente come Zendark e finalmente riesce ad aprire il suo laboratorio, il Zendark Tatto a Casavatore, a due passi da Scampia.
E’ bravo nel suo lavoro e presto si sparge la voce del suo talento e della sua professionalità. I tatuaggi di Gianluca sono una garanzia di unicità, a tutti i suoi clienti regala il disegno del tatuaggio che scelgono. Una promessa che le sue sono opere uniche.

Memoria viva
A Gianluca è dedicato il presidio di Libera del Vomero – Arenella a Napoli.
Nel 2013 l’artista Gianfranco Gallo gli ha dedicato lo spettacolo “Quartieri spagnoli”.
Il “Centro Sportivo Maddaloni” ha apposto una targa in sua memoria. La palestra è un punto di riferimento, un esempio di vivibilità e civiltà nel cuore di Scampia, un luogo di educazione e formazione per i giovani.
A Secondigliano, il suo quartiere, anche la palestra della scuola “Sauro Pascoli” gli è stata dedicata.
Nel 2015 nasce il “Premio Gianluca Cimminiello”, organizzato dal presidio a lui dedicato e dalla sua famiglia e ogni anno assegna due borse di studio per lo sport ai giovani napoletani.
La storia di Gianluca è raccontata nel libro “Un giorno per la memoria” curato da Anna Copertino ed edito da Homo Scrivens nel 2018.

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