Il giudice di Napoli Maria Laura Ciollaro ha condannato a 5 anni, 6 mesi, 20 giorni di reclusione, con l’interdizione pubblici uffici il professore Angelo Scala coinvolto in una indagine della Procura di Napoli (sostituti procuratori Henry John Woodcock e Francesco Raffaele) in cui gli venivano contestate diverse tipologie di accusa, tra concussione, induzione indebita e falso. A riportare la notizia è Repubblica Napoli.
Una ventina i casi complessivamente esaminati negli atti che coinvolgono una ventina tra studenti e studentesse, tra le ipotesi di induzione indebita e di falso. In qualche caso infatti gli inquirenti ritengono, che il professore abbia trascritto il verbale di esame con voto, anche se non era stato sostenuto. Un linguaggio, quello utilizzato dal docente che – scrive il giudice – “appare piuttosto usuale nel suo trattare con gli studenti, uomini e donne, coinvolti nei fatti oggetto di indagine, spesso infarcito di doppi sensi giuridici, alludendo al compimento di atti sessuali. Vedi l’espressione “organizziamo litisconsorzio” (il termine giuridico che indica quando in un processo civile ci sono più attori o più convenuti, ndr”.