Ancora inconvenienti per Niko Pandetta, cantante neomelodico, nipote del boss Turi Cappello in carcere in regime di 41 bis, condannato a 6 anni per spaccio e che deve affrontare un processo per minacce a giornalisti. Il giovane aveva organizzato per il 3 gennaio un concerto con locandina e prevendite in un noto locale di San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania, ma pare che non avesse richiesto, e dunque ottenuto, nessuna autorizzazione. Concerto saltato.
Sarebbero stati “i Carabinieri della stazione di San Michele di Ganzaria, coordinati dal Comando Compagnia Carabinieri di Caltagirone ad effettuare i controlli sul locale e ad evidenziare la mancanza di qualsivoglia autorizzazione in tal senso – a riportarlo è LiveSicilia – A meno di forzare oltre modo la mano con uno spettacolo già vietato e quindi abusivo, Niko Pandetta, che oltre alle dediche ai mafiosi detenuti nelle carceri è anche solito proferire pubblicamente frasi in favore dell’omertà e contro i pentiti, dunque dovrebbe non esibirsi alla corte dei La Rocca. Scongiurata, dunque, l’ennesima esibizione a suon di canzoni dedicate ai boss di mafia in quella che è la città del clan dei La Rocca e dei Casciana. San Michele di Ganzaria, città dello “zio” Ciccio La Rocca (il padrino è in carcere per mafia) nel 2016 era stata vergognoso teatro, durante la processione del venerdì Santo, dell’inchino del fercolo del Cristo Morto, innanzi quella che fu l’abitazione del boss mafioso, circostanza accompagnata anche dall’applauso degli astanti”.