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“Non ricordo di essere stato picchiato – dice Zerillo, costituitosi parte civile nel processo – né in cella, né lungo il percorso e neanche in saletta. E l’ematoma sul gluteo me lo sono fatto quel giorno forse sbattendo da qualche parte”.
“Ma lei durante le indagini, alcuni mesi dopo i fatti – gli contesta il pm Alessandra Pinto – ai carabinieri disse di essere stato picchiato in cella, poi lungo il percorso mentre passava tra due ali di agenti e nella saletta della socialità. Ai carabinieri ha detto il falso”? “Forse ho firmato senza guardare il verbale”, replica Zerillo, con il presidente del collegio Roberto Donatiello che lo invita a dire la verità. La pm dice che “è significativo che il detenuto è ristretto nello stesso carcere”, provocando la reazione piccata di qualche avvocato.