giovedì, Agosto 14, 2025
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Omicidio a Napoli ovest, ‘salvi’ i figli del boss di Bagnoli

Non doversi procedere perché l’azione penale non dovesse essere esercitata per difetto di
una condizione di procedibilità. Questa la decisione del gup Linda Comella nei confronti di Felice e Michelangelo D’Ausilio figli di Domenico ‘Mimì o sfregiato’, storico capoclan di Bagnoli. I due rampolli (con Felice che da qualche anno è collaboratore di giustizia) rispondevano in qualità di partecipe e esecutore dell’omicidio di Giuseppe Marigliano avvenuto nel lontano 1999.

Un delitto che, per la Procura, era finalizzato ad affermare il potere dei D’Ausilio sul territorio. I due erano stati tirati in ballo anche da alcuni collaboratori di giustizia, per Felice il pubblico ministero aveva chiesto 9 anni mentre per Michelangelo D’Ausilio 16. E invece alla fine sono riuscite a spuntarla le argomentazioni della difesa e in special modo dell’avvocato Claudio Davino che difendeva Michelangelo D’Ausilio con il gup che ha decretato di non doversi procedere per i due.