Si aggiunge un nuovo elemento alla complessa vicenda giudiziaria che vede protagonista Lorena Venier, l’infermiera 61enne accusata di omicidio pluriaggravato del figlio Alessandro. Nella serata di lunedì 4 agosto, il suo avvocato difensore ha annunciato l’intenzione di chiedere una perizia psichiatrica, ritenuta necessaria per approfondire le condizioni mentali della donna al momento dei fatti.
Venier si trova attualmente detenuta nel carcere femminile del Coroneo, sotto stretta sorveglianza da parte degli agenti della polizia penitenziaria. «La ricostruzione fatta dalla mia assistita è quanto mai precisa e c’è piena assunzione di responsabilità», ha dichiarato il legale, avv. De Nardo, confermando la collaborazione della donna con gli inquirenti.
Secondo le accuse, Venier avrebbe agito in concorso con la nuora, Mailyn Castro Monsalvo, non solo nell’omicidio ma anche nel vilipendio e nell’occultamento del cadavere. Alla 35enne, la Procura contesta anche il reato di istigazione all’omicidio: secondo gli inquirenti, sarebbe stata lei a spingere la suocera a uccidere il proprio figlio.
Lorena Venier ha accusato la nuora di aver avuto una parte attiva, oltre che nell’omicidio anche nelle fasi che hanno preceduto l’occultamento del cadavere. «È stata lei a trasportare i tre pezzi nell’autorimessa – ha raccontato l’infermiera – li ha messi nel barile e li ha coperti con la calce viva acquistata apposta su Amazon».