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martedì, Marzo 18, 2025
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Quattro arresti per la morte di Angelo Vassallo, in manette anche un colonnello dei carabinieri e un brigadiere

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Dopo 14 anni, si è finalmente arrivati ad una svolta nell’omicidio di Angelo Vassallo. L’allora sindaco di Pollica, provincia di Salerno, fu assassinato a colpi di pistola il 5 settembre 2010.

Gli arresti sono stati operati dai carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale di Roma (ROS) nella mattinata di oggi, giovedì 7 novembre. A finire in manette, Giuseppe Cipriano, Romolo Ridosso, Fabio Cagnazzo e Lazzaro Cioffi.

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Svolta nell’omicidio di Angelo Vassallo, 4 arresti: fra loro anche un colonnello dei carabinieri e un brigadiere

Nel caso degli ultimi due, si tratta di un carabiniere e di un ex carabiniere. Cagnazzo è un colonnello dell’Arma, mentre Cioffi è un ex carabiniere, già condannato per reati in materia di stupefacenti. Cipriano, invece, è titolare di una sala cinematografica a Scafati, mentre Ridosso è ritenuto legato al clan omonimo, attivo nella zona proprio di Scafati.

Vassallo fu sindaco di Pollica per tre mandati ed era appena stato eletto per la quarta volta. La cittadina era già nota per il borgo di Acciaroli. Noto come il “sindaco pescatore” e molto attivo in campo ambientale, Vassallo fu ucciso mentre tornava a casa, proprio ad Acciaroli, la sera del 5 settembre 2010. Venne freddato con nove colpi di pistola all’interno della propria auto.

Le indagini, che durano, come detto, da 14 anni, hanno sempre ipotizzato che il primo cittadino di Pollica fosse stato ucciso perché considerato un ostacolo agli affari illegali nel paese, con particolare riferimento al traffico di stupefacenti.

Un silenzio sul “cold case” durato ben 14 anni

Ma quale fu il movente che portò all’omicidio di Angelo Vassallo? Droga. Un grosso carico di droga arrivato ad Acciaroli, la perla del Cilento. Vassallo si oppose con tutte le sue forze, minacciando anche di denunciare esponenti delle forze dell’ordine che lui riteneva collusi.

Si giunge così a quella notte del 5 settembre 2010. Vassallo era nella sua auto proprio ad Acciaroli, e stava tornando a casa. Giunto sotto casa, l’incontro con una persona che conosceva, e subito dopo l’omicidio. Fu colpito da nove colpi di pistola mentre era ancora nell’auto.

Un silenzio durato ben 14 anni. E finalmente il “cold case” è giunto ad una svolta con il blitz dei ROS in casa Cagnazzo, culminato col suo arresto. Insieme con quest’ultimo sono stati arrestati anche il figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi. Il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere.

Cagnazzo, per anni a capo della compagnia di Castello di Cisterna, era da tutti ritenuto punta di diamante dei reparti investigativi dell’arma. È accusato di omicidio e per aver concorso nella realizzazione del delitto. Difeso dalla penalista napoletana Ilaria Criscuolo, Cagnazzo ha sempre negato ogni responsabilità nel delitto. In un interrogatorio di otto ore, aveva spiegato le sue mosse in quella lunga notte cilentana, dove era solito trascorrere le vacanze.

L’ex colonnello dei carabinieri avrebbe infatti organizzato il delitto e avrebbe anche provato a cancellare le prove, attraverso la rimozione di alcuni filmati di una telecamera. I supporti delle registrazioni delle videocamere vennero portati a Castello di Cisterna, con un’iniziativa formalmente al di fuori di ogni regola, dal momento che in quel momento Cagnazzo non aveva alcuna delega di indagine. Sul punto, quest’ultimo ha sempre ricordato di aver voluto dare un contributo fattivo alle indagini. E si è sempre dichiarato innocente.

La fondazione Vassallo

La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, nelle persone del Presidente Dario Vassallo e del Vicepresidente Massimo Vassallo, accoglie con speranza l’annuncio degli arresti relativi all’omicidio di Angelo Vassallo, barbaramente ucciso il 5 settembre 2010 a Pollica. Tra i quattro arrestati risultano anche due carabinieri, a conferma della pista che la Fondazione ha perseguito dal 2011.

“La nostra determinazione è stata ripagata dall’incontro con il procuratore Giuseppe Borrelli, che ha creduto in questo filone di indagine, portandoci finalmente alle prime svolte concrete in una vicenda drammatica che ha segnato la nostra famiglia e tutto il Cilento,” dichiarano Dario e Massimo Vassallo. “Siamo solo alle battute iniziali di una tragedia che ha sconvolto il territorio e per la quale chiediamo giustizia piena”.

A fronte di queste novità, la Fondazione chiede ufficialmente al Ministro dell’Interno di disporre un’ispezione urgente presso il Comune di Pollica. “L’omicidio di Angelo Vassallo non si è fermato il 5 settembre 2010: i danni morali e materiali alla comunità e alla nostra terra continuano a distanza di 14 anni, due mesi e due giorni,” proseguono Dario e Massimo Vassallo. “In questo giorno importante, chiediamo allo Stato di fare piena luce, non solo sull’omicidio, ma anche sulle gestioni amministrative che hanno inciso profondamente sul Comune di Pollica e sul Cilento”.

In linea con questa richiesta, la Fondazione annuncia che il proprio impegno proseguirà, insieme alla commissione d’indagine per il “Sistema Cilento e l’omicidio di Angelo Vassallo”, promossa dal senatore Antonio Iannone e dal deputato Pino Bicchielli.

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.
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