martedì, Luglio 22, 2025
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Omicidio di Luigi Procopio a Napoli, la vittima incontrò il ras dei Contini in un negozio

Non ha precedenti né condanne per associazione di stampo camorristico ma secondo alcune informative Luigi Procopio, il 45enne vittima dell’omicidio di lunedì pomeriggio a Napoli, orbitava in ambienti vicino alla criminalità organizzata. A dimostrarlo è un retroscena che emerge dall’ordinanza che lo scorso giugno portò all’arresto di diversi esponenti del clan Contini e della cosca di San Giovanni a Teduccio.  L’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli accertò le relazioni criminali di Botta con esponenti di vertice di altre organizzazioni camorristiche confederate o in buoni rapporti con l’Alleanza di Secondigliano.

Il retroscena su Luigi Procopio 

Nello specifico Procopio avrebbe incontrato il ras Carmine Botta nell’ottobre del 2022. I gruppi criminali avevano rapporti con Botta poiché lo riconoscevano come il reggente del clan. Anche i commercianti riservavano un trattamento privilegiato al ras dei Contini ed ai suoi fedelissimi. Nell’ottobre 2022 Botta avrebbe ordinato ad un suo fedelissimo di convocare urgentemente Procopio, detto ‘o ricchin’ a San Giovanniello.

Nell’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Napoli, Federico Colucci, Procopio è indicato come appartenente al clan Mazzarella.

L’incontro con il ras dei Contini

Il motivo della chiamata di Botta avrebbe riguardato un nuovo affare come testimonierebbe l’intercettazione con il suo fedelissimo: «Dopo lo vai a chiamare! Devi dire: “…ha detto Carminiello non è per questo fatto dei soldi… ti deve fare un’altra imbasciata importante!».

L’incontro tra Botta e Procopio si sarebbe tenuto in un negozio in via Cesare Rosaroll come confermerebbe lo stesso esponente di spicco dell’Alleanza di Secondigliano nel commentare degli acquisti: «Ma quello adesso deve pagare 1500 senza sconto… già lo ha fatto a me lo sconto, quello fa il 30% a tutti quanti, alla famiglia a tutti quanti, e nessuno lo fa lo sconto del 30%».

L’omicidio di Luigi Procopio

Sarebbero stati due i sicari entrati in azione in VII Vico Duchesca contro Luigi Procopio: la vittima 45enne era in compagnia di suo figlio undicenne, fortunatamente il il bimbo è rimasto illeso. Le indagini, affidate alla squadra mobile (dirigente Giovanni Leuci), puntano ad identificare le due persone che, prima di colpire mortalmente Procopio, avrebbero avuto con lui un diverbio in strada. La pista più accreditata sembra essere quella di un contrasto nato nel sottobosco criminale dedito al contrabbando di sigarette.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.