Potrebbero avere presto un nome e un cognome I due sicari che ieri pomeriggio in VII Vico Duchesca hanno ucciso il 45enne Luigi Procopio, colpito mentre era in compagnia di suo figlio di soli 11 anni rimasto per fortuna illeso. Le indagini, affidate alla squadra mobile (dirigente Giovanni Leuci), puntano ad identificare le due persone che, prima di colpire mortalmente Procopio, avrebbero avuto con lui un diverbio in strada. La pista più accreditata sembra essere quella di un contrasto nato nel sottobosco criminale dedito al contrabbando di sigarette: Procopio formalmente non è inserito in nessun clan ma avrebbe avuto frequentazioni collaterali ai Mazzarella e ai sottogruppi che gravitano in quell’orbita.
Non si escludono contrasti con qualche ras organico dei Contini del vicino Buvero e proprio questo particolare rimanda ad un altro omicidio, quello di Salvatore Deagonetti (ucciso insieme a Edoardo Amoroso) nel settembre del 2017 in Vico Pergola. Procopio avrebbe parentele con entrambi e questo è un dato su cui al momento sono concentrate le attenzioni degli investigatori. Procopio già nel maggio del 2022 fu bersaglio dei killer mentre era in via Foria.
Nei suoi confronti i sicari esplosero una decina di colpi di pistola mentre era nei pressi del distributore di benzina Q8 a ridosso dell’Orto Botanico. Nessuno dei colpi andò a segno e nessun passante riportò conseguenze fisiche. Luigi Procopio, con piccoli precedenti penali alle spalle, stava andando a prendere la vettura lasciata all’autolavaggio. Proprio mentre si avvicinava all’area si avvicinarono due sicari in sella ad uno scooter che gli esplosero contro diversi colpi, sei dei quali colpirono il veicolo e uno danneggiò la vetrina dell’autolavaggio. A distanza di sette anni quei sicari non hanno dimenticato.
