È una scia di sangue che attraversa lo spazio e il tempo quella che da Napoli arriva a Rimini e che da un passato vecchio di 24 anni fa tornare a galla un omicidio per cui ci sono ancora 12 anni di carcere da scontare e per cui si è reso necessario un ordine di carcerazione emesso il 5 settembre scorso dalla Procura di Napoli nei confronti del 47enne camorrista Giuseppe Misso. L’uomo, nato a Napoli ma da anni residente a Rimini, è infatti ritenuto il responsabile dell’omicidio di Tommaso Provitera: un delitto consumatosi a Napoli nel lontano 18 luglio del 1999 e per il quale il 47enne affiliato alla malavita campana era stato accusato dopo l’arresto avvenuto negli anni successivi alla lotta che nel 2005 aveva fatto scorrere il sangue per il rione Sanità. Misso, soprannominato ’Peppe ’o chiatto’, è stato rintracciato e arrestato però non in Riviera, dove viveva, bensì a Modena, dove il personale della Squadra mobile di Modena insieme ai colleghi di Napoli e gli agenti della polizia scientifica di Roma lo hanno individuato e catturato mentre si trovava alle scuderie dell’ippodromo Ghirlandina della città emiliana,
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