Era un intervento “consigliato ed eseguito celermente” per curare un’ernia inguinale, ma si è trasformato in un incubo per un ragazzo salentino. Quest’ultimo, risvegliatosi dall’anestesia, si è infatti ritrovato senza un testicolo. Soltanto dopo si è scoperta la causa: i medici, infatti, hanno causato un’ischemia al testicolo destro, il quale di conseguenza è diventato atrofico.
Sono questi i motivi che hanno spinto i giudici della prima sezione civile del Tribunale di Lecce alla condanna di un medico chirurga e di una casa di cura a risarcire il ragazzo con 40mila euro per danni biologici e morali. La ‘vittima’, dopo l’intervento, è stata costretta a subire una ulteriore operazione estetica per la sostituzione dell’abbozzo testicolare con una protesi in silicone.
I fatti si sono verificati nel 2010, quando il paziente si era recato dal medico scoprendo di soffrire di ernia inguinale. Ma l’intervento, seppure semplice, non è andato come si aspettava. Così, due anni dopo -riporta Leggo.it– l’avvocato del giovane fa causa al medico, per negligenza e imperizia, e alla casa di cura, che avrebbe dovuto controllarne l’operato.
A difendersi però è anche la casa di cura, la quale ha specificato -tramite il suo legale- che il medico in questione non fosse suo dipendente. Impostazione poi contestata dallo stesso medico, rappresentato dal legale Angelo Valente.