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domenica, Maggio 5, 2024
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“Il clan Ferrara-Cacciapuoti ha il monopolio del pane”, le accuse del pentito

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Il clan Ferrara-Cacciapuoti influenzava fortemente il mercato del pane, tanto che gli imprenditori dovevano chiedere il permesso per vendere i loro prodotti a Villaricca. In passato la cittadina situata a nord di Napoli era famosa proprio per questa tradizionale produzione, infatti, il suo antico nome era Panicocoli. Recentemente, però, la camorra e la società consumistica hanno cancellato la storia.

Emblematica una conversazione, intercettata del maggio 2014, nella quale un imprenditore si rivolse al reggente Francesco Ferrara per ottenere l’autorizzazione per poter vendere il pane nei negozi. Dall’inchiesta della Dda di Napoli, quindi, emerge che il Sistema è presente anche nella vendita dei prodotti alimentari e per potersi inserire in questo circuito occorre “l’autorizzazione da parte del capo del clan”.

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“FATTI UN GIRO”

Alla luce della latitanza di Mimì Ferrara, sarebbe stato Francolone l’uomo al quale chiede il placet per la vendita dei prodotti da forno. Inoltre il ras sarebbe stato perfettamente a conoscenza degli equilibri esistenti nel settore della distribuzione alimentare: “Fatti un giro, pure se so che sta tutto impegnato, però fatti lo stesso un giro“. Dunque per Ferrara non ci sarebbe stato ulteriore spazio nel mercato locale per altri fornitori e pur non autorizzandolo esplicitamente, avrebbe dato, comunque, all’imprenditore il suo consenso a “farsi un giro”.

Il rivenditore avrebbe avuto paura di eventuali ritorsioni da parte dei potenziali acquirenti a cui voleva distribuire i panini, però, il reggente avrebbe risposto che gli esercenti sapevano come comportarsi.

IL BUSINESS DEL PANE, IL DOPPIO VANTAGGIO PER IL CLAN

Inoltre ci sarebbe stato l’obbligo per alcuni esercizi di vendere esclusivamente il pane prodotto dai forni vicini al clan di Villaricca. Cosicché l’organizzazione criminale si sarebbe avvantaggiata economicamente due volte: avrebbe avuto sia la garanzia di vendere grandi quantità di pane tramite i loro produttori e, inoltre, avrebbe imposto al mercato un prezzo maggiorato rispetto. Infine non era previsto il reso da parte dei commercianti al dettaglio in caso di prodotti invenduti.

IL BUSINESS RACCONTATO DAI PENTITI

Sono tanti i collaboratori che hanno parlato della distribuzione del pane, però, Giovanni Piana ha svelato il controllo capillare condotto dalla mala villaricchese. Infatti il pentito in un interrogatorio del 2013 dichiarò: “Come ho detto anche negli altri verbali, a Villaricca è operante da tempo il clan Ferrara-Cacciapuoti. Si tratta di un clan camorristico di grosso rilievo, particolarmente inserito nel settore del traffico di droga e dei reinvestimenti nel senso che il clan Ferrara-Cacciapuoti controlla in maniera monopolistica interi settori della vita economica. Tra i diversi settori cito a titolo esemplificativo, in quanto sono quelli più rilevanti, il settore delle costruzioni e dell’edilizia, il settore della ristorazione, quello della rivendita delle auto e quello della distribuzione del pane. Con riferimento a quest’ultimo ambito, ricordo che tra gli esponenti di spicco del clan Ferrara, vi è anche G.P, ovvero G. d. P., che ha il panificio sito sulla circumvallazione esterna in Lago Patria e che ha il monopolio della distribuzione del pane nella zona di Villaricca“.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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