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mercoledì, Maggio 22, 2024
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Parla Cristina Seymandi, la presunta traditrice: “Senti da che pulpito, le cose serie si risolvono in altro modo”

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“Quella di Massimo è stata solo una pagliacciata. I tradimenti? Da che pulpito viene la predica”. Risponde così in una intervista a La Stampa Cristina Seymandi, lasciata prima delle nozze in pubblico durante la festa del suo compleanno dal finanziere Massimo Segre, per un presunto tradimento con un “avvocato”. “Lui in questo periodo era molto stanco. E guardandolo ho pensato: “Questo è impazzito”. Ma sono certa che c’è qualcuno dietro di lui che ha soffiato sul fuoco, insomma, l’ha manipolato”, dice Seymandi commentando la fine della relazione. Il finanziere ha annunciato la rottura davanti agli amici dicendo di volerle donare la libertà e proseguire la sua storia con un avvocato, di cui non menziona il nome: “Ora puoi andare in vacanza a Mykonos con il tuo amico avvocato, è tutto pagato”. L’ex collaboratrice di Chiara Appendino, resta sorpresa, ma Segre lascia aperta la possibilità di una collaborazione professionale, come si vede nel video.

“Se vado via andrò via sola”, dice Seymandi. “Ma vi assicuro che le persone che lui ha citato sono tutti fantasmi. E, a proposito di tradimenti, lui deve pensare a se stesso in primis”. E aggiunge: “Senti da che pulpito viene la predica. È stata una pagliacciata, diciamo la verità”.

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IL RACCONTO DELLA DONNA

È stata una pagliacciata, diciamo la verità, le cose serie si risolvono in altro modo. Specifico che eravamo in 35 ed era la festa a sorpresa per il mio compleanno, organizzata da Segre. Ha coinvolto tutti i miei amici, ignari che si sarebbe verificato questo spettacolo a cui certo non avrebbero voluto partecipare. Penso che le cose siano molto diverse da come lui le ha raccontate quella sera. E poi penso che non sia stata una scena degna del suo ruolo in quanto come professionista le questioni private che coinvolgono anche figli e parenti non vadano gettate sulla pubblica piazza. Poi se n’è andato via senza lasciarmi parlare accompagnato da quattro bodyguard».

Lei sui social ha ricevuto la solidarietà di molte donne. Come si sente di fronte invece a chi la condanna?
«Chiedo a chi mi condanna di soprassedere, anche perché all’interno di ogni famiglia, perché di famiglia si tratta, le dinamiche sono molto complesse e difficili da comprendere dall’esterno. La verità verrà fuori. E ripeto mi spiace forse più per lui che per me. E poi per tutte le persone che sono venute fuori attorno a questa vicenda che in realtà non c’entrano nulla».

«Voglio riposarmi e stare con mia figlia. La mia vita professionale mi impone di reagire e rimanere lucida. Non me l’aspettavo, ma devo andare avanti. Penserò anzi se dovrò tutelarmi nelle sedi civili e penali».

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