Tra la fine del 2019 e il 2021 i magistrati della Procura della Direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno riscontrato un cambio di rapporto tra la camorra ed i delinquenti comuni, si sarebbe passati così da un rapporto di mutuo rispetto e di favoritismi ad uno di puro assoggettamento. Dai verbali dei collaboratori di giustizia emergere così una sorta anomalia criminale a Ponticelli e a Cercola.
Dunque i clan De Luca Bossa-Casella e De Martino, all’epoca non in lotta per il controllo del quartiere napoletano, avrebbero imposto ai criminali del Caravita il pagamento di una “quota” sui loro guadagni, quasi che fossero dei normali commercianti o imprenditori. Nell’interrogatorio del febbraio 2021 il pentito Rosario Rolletta ha dichiarato che una famiglia, specializzata nei furti d’auto, avrebbe sottostato al pizzo: “ha sempre pagato ai Casella”.
La camorra di Ponticelli imponeva il pizzo anche ai ladri d’auto
Ieri i Carabinieri della Tenenza di Cercola hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 15 persone (di cui 12 sottoposte alla misura del carcere, 3 a quella degli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di estorsione e tentata estorsione, aggravate dal metodo mafioso.
In particolare, i delitti contestati, tra cui presunte richieste di tangenti a soggetti dediti a furti di auto o allo spaccio di sostanze stupefacenti, sarebbero stati posti in essere evocando l’appartenenza al clan De Luca – Bossa – Minichini, attivo in Cercola e Ponticelli.
La camorra di Ponticelli imponeva il pizzo anche ai ladri d’auto