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venerdì, Aprile 19, 2024
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Abusi su minori, denunce in tutta Italia: perquisizioni anche a Napoli

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Venti persone denunciate, tre delle quali arrestate in flagranza per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico e istigazione a pratiche di pedofilia. Inoltre, numerosi stranieri segnalati alle autorità degli Stati di residenza. Questo è il bilancio dell’operazione Scacco matto contro la pedopornografia online condotta dalla Polizia in diverse regioni italiane e coordinata dalla Procura distrettuale di Catania.

Perquisizioni e sequestri a Bolzano, Brescia, Catania, Chieti, Como, Lecco, Milano, Napoli, Parma, Pisa, Roma, Savona, Sassari, Torino, Treviso e Varese oltre che in altre città straniere. L’indagine è frutto di una lunga attività sotto copertura, con gli indagati che utilizzavano sistemi di anonimi come Tor e Vpn e messaggistica crittografata per scambiarsi tra loro foto e video di natura pedopornografica. Meteriale catalogato in base a criteri di età, sesso ed etnia, con contenuti raccapriccianti di abusi su minori, anche neonati, alcuni dei quali vittime di pratiche di sadismo. (ANSA)

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Le altre notizie sull’argomento | Scoperta rete di pedofili in Italia, arresti in 15 regioni: tra le vittime anche i neonati [Articolo del 4 luglio 2020]

Maxi operazione contro la pedopornografia in tutta Italia. La Polizia Postale ha individuato una rete di pedofilia italiana che su una nota piattaforma di messaggistica scambiava materiale pedopornografico. Eseguite 50 perquisizioni e arresti in 15 regioni per detenzione, diffusione, e in alcuni casi di produzione di materiale pedopornografico. Sequestrati file con immagini raccapriccianti di abusi su minori, ritraenti vere e proprie pratiche di sadismo dove le vittime dei pedofili erano anche neonati. Sono oltre 200 gli investigatori del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online e del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino che stanno conducendo la più grande e complessa operazione di Polizia degli ultimi anni, volta al contrasto della pedopornografia online, con il coordinamento della Procura di Torino. L’attività di indagine, fatta anche attraverso veri e propri pedinamenti virtuali, ha consentito di dare una identità certa ai nickname utilizzati in rete dai pedofili. (ANSA)

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