Si è tenuta oggi l’udienza in Corte di Cassazione per gli esponenti del clan Leonardi e Vanella Grassi. I giudici ermellini hanno rideterminato la pena da anni 16 e mesi 8 in anni 12, riducendo di anni 4 e mesi 8 per ESPOSITO VINCENZO, difeso dall’avvocato Dario Vannetiello. Esposito risponde sia di associazione camorristica che di associazione dedita al narcotraffico. Ha rideterminato la pena da anni 8 a mesi 8 ad anni 8 e mesi 4, riducendo di mesi 4 per Aruta Luigi, difeso dall’avvocato Carlo Ercolino. Per il resto 25 inammissibilità e 9 rigetti. Il procuratore generale aveva chiesto di dichiarare inammissibili tutti i ricorsi e solo per Esposito Vincenzo aveva chiesto il rigetto.
Il processo ha svelato in larga parte quelli che sono stati gli scenari e le alleanze di una delle guerre di camorra più sanguinose dell’ultimo ventennio, quella, per intenderci, che ha visto il gruppo dei Leonardi e quello della Vanella Grassi contrapporsi al cartello residuo degli “Scissionisti” della prima ora, ovvero gli Abete-Abbinante. Nel biennio 2012-2014, le strade di Napoli Nord tornano così a essere inondate da un fiume di sangue. Poi, però, succede qualcosa. All’inizio del 2014 il boss Antonio Leonardi decide di interrompere il vincolo camorristico e di passare dalla parte dello Stato.