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giovedì, Aprile 25, 2024
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Racket per i lavori delle Universiadi, arrestati in due: chiedevano soldi per ‘gli amici di Barra’. NOMI

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Nella mattinata odierna, su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, la Polizia di Stato ha dato esecuzione  ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa in data 7.10.2019 dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, nei confronti di n.2 persone, traendo in arresto Salvatore Belpasso, 42 anni, e Antonio Assante, 49 anni, ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione e, in concorso, di violenza privata, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis 1 c.p.

L’attività d’indagine ha preso le mosse dalla denuncia presentata nel mese di maggio dal procuratore di una società appaltatrice dei lavori di ristrutturazione, da eseguire in occasione delle Universiadi di Napoli 2019, del complesso sportivo Palavesuvio di Ponticelli, il quale ha riferito che presso il cantiere della società si erano presentati due soggetti che mediante minacce avevano intimato agli operai di sospendere i lavori al fine di costringere a corrispondere una somma di danaro non quantificata.

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Le indagini coordinate dalla D.D.A di Napoli e condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata hanno permesso di individuare in Assante e Belpasso gli autori dell’episodio in parola ai quali è stato contestato il reato di violenza privata, con l’aggravante di avere commesso il fatto. I due fanno parte del clan Aprea – De Luca Bossa – Minichini, operante nei quartieri di Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli e sono accusati di avere agito al fine di favorire l’organizzazione camorristica.

Le attività investigative, inoltre, hanno consentito di acquisire univoci e concordanti elementi di responsabilità a carico di Salvatore Belpasso in ordine ad un tentativo di estorsione ai danni di due società consorziate appaltatrici dei lavori di rifacimento delle coperture e di rimozione dell’amianto sul cantiere “Eav” (ex circumvesuviana) di Ponticelli, denunciato l’8 maggio dagli amministratori delle società.

Con riferimento a tale episodio le indagini hanno consentito di accertare che un individuo, ossia Belpasso, in data 6 e 7 maggio 2019 si era presentato presso un cantiere delle citate società nel quartiere Ponticelli ed aveva intimato al capocantiere di riferire ai responsabili della ditta di presentarsi “agli amici di Barra”.

Al predetto BELPASSO è stato contestato il reato di tentata estorsione con l’aggravante di essersi avvalso delle condizioni di cui all’art.416 bis c.p., in particolare della sua appartenenza al clan Aprea – De Luca Bossa – Minichini.

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