Il dossier del Reddito di Cittadinanza arriverà presto sul tavolo del Governo. Chi percepirà il contributo dovrà avere una maggiore formazione, soprattutto, in assenza di titoli di studio adeguati: questo per poter trovare più facilmente un’occupazione. Nei giorni scorsi Mario Draghi ha affermato: “Quello che vorrei dire è che il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno”.
“Credo sia proprio sbagliato descrivere Draghi come un turboliberista e credo che con lui si possa lavorare bene come Movimento, soprattutto ora che con l’elezione di Conte a presidente i ruoli sono definiti”. Così Roberto Fico, presidente della Camera, in un’intervista al giornale La Repubblica.
Fico commenta così le parole di Draghi sul contributo: “Sì, me le aspettavo e credo siano molto importanti perché il presidente del Consiglio ha detto di condividere l’impianto di base, il concetto del reddito. Il che significa che questa misura può essere ampliata, migliorata, ma non depotenziata. Una questione di civiltà, soprattutto in un momento così difficile delle nostre vite, perché il reddito di cittadinanza aiuta i più deboli. È nato per questo e questo ha fatto”.
REDDITO DI CITTADINANZA, L’INIZIATIVA AL MINISTRO DEL LAVORO
Le modifiche al Reddito saranno condotte dal ministro pd del Lavoro, Andrea Orlando. Dal 23 marzo ha istituito il Comitato scientifico per la valutazione del Reddito. Organo presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno e partecipato da docenti, esperti e rappresentanti di Inapp, Anpal, Inps, Caritas. Il 72% dei percettori del Reddito ha al massimo la licenza media, rileva la Caritas, inoltre, i due terzi non sono occupabili dice il presidente dell’Inps Pasquale Tridico.