Si sta facendo strada l’idea di assicurare a tutti un reddito universale, che assicurerebbe le risorse economiche necessarie alle spese quotidiane. In Gran Bretagna infatti il Think tank Autonomy ha proposto un assegno di 1.850 sterline mensili per analizzare come il reddito universale potrà influire sulla psiche dei beneficiari, oltre che sulle loro capacità economiche.
Il progetto iniziato in Galles
La crisi economica è oggi assai evidente in terra britannica e per questo si sta pensando di varare aiuti sociali del tutto nuovi ed anzi, in qualche modo, rivoluzionari. In particolar modo, in Galles, il Governo laburista di Mark Drakeford ha preso la decisione di investire 20 milioni di sterline (poco più di 23 milioni di euro) per dare un assegno a 500 giovani che sono usciti da una comunità per minori che devono iniziare un lavoro senza avere alle spalle una famiglia per poterli sostenere. I giovani riceveranno un assegno di 1.850 sterline mensili e una consulenza individuale per gestire al meglio le finanze e per intraprendere un percorso formativo.
Sulla stessa linea si muove anche Autonomy che è un progetto che a differenza di quello Gallese si rivolge anche ad adulti: sono 30 i partecipanti al progetto pilota, scelti a caso tra chi presenterà domanda e riceveranno un assegno mensili di pari importo senza alcuna condizione di obbligo di lavoro etc. Il confronto farà capire i benefici o meno del reddito di cittadinanza.
Esperimenti simili al reddito universale che si vuole varare in Gran Bretagna, sono rintracciabili in paesi come Finlandia o Olanda, per esempio.
Le dichiarazioni di Will Strong
Tra cambiamento climatico, salto tecnologico e transazione industriale, la nostra società richiederà una forma di reddito di base, dice Will Stronge, direttore di Autonomy.
Secondo Stronge, le prove fino ad ora fatte, hanno dimostrato che alleviano la povertà e aumentano il benessere di milioni di persone e conclude dicendo che “i beneficiari sono troppo grandi per poter essere ignorati”.