Hanno destato non poco stupore i dati emanati nella giornata di ieri dall’Arpac sulla qualità dell’aria in seguito al maxi rogo tossico di Caivano. Nella nota diramata dagli esperti, infatti, emergerebbe una sostanziale normalità dei valori di particelle inquinanti sprigionate nell’atmosfera dal rogo che, intanto, continua a bruciare.
«Le centraline di monitoraggio ubicate nell’area di interesse – si legge – non hanno rilevato valori critici dei parametri monitorati. I valori di ossidi di azoto e benzene rilevati nelle prime ore del 26 luglio mostrano concentrazioni lievemente maggiori, sebbene ampiamente entro i valori di soglia normativi, per condizioni meteo-ambientali favorevoli all’accumulo degli inquinanti». Un quadro rassicurante che, però, si scontra con le note diramate dall’asl Napoli nord che invitava i cittadini delle aree a ridosso del rogo ad attuare una serie di misure straordinarie volte alla riduzione di contatto con le particelle presenti nell’aria. Aria condizionata spenta, finestre chiuse e uscite centellinate che però si scontrano con i dati dell’agenzia che si occupa di verificare l’inquinamento.
Il commissario straordinario dell’ente che si occupa del monitoraggio ha però avvertito: “I dati vanno letti con senso critico e sono ancora parziali”.