Il 'vero' gestore
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Le indagini hanno permesso di stabilire che la società era gestita, di fatto, dal cognato del detenuto, anche lui con precedenti penali, titolare pure di un’attività di vendita di prodotti da forno. Sarebbe stata appurata anche la fittizia intestazione di un’impresa individuale operante nel settore dei servizi turistici, che il precedente titolare sarebbe stato costretto a dismettere a causa di minacce, percosse e intimidazioni, e di sette immobili di pregio situati a Napoli.
Gli indagati, secondo quanto emerso, hanno reimpiegato nelle società di ristorazione e panificazione e nell’acquisto di beni immobili ben 412.435 euro versati in contanti con reiterate operazioni sui conti societari e personali. Il denaro è stato sequestrato insieme con le quote delle società, l’impresa individuale e gli immobili intestati a prestanome.