Continuano ancora le indagini per la morte di Romeo Bondanese, il giovane di 17 anni ucciso da un coetaneo a seguito di una coltellata. Il fendente è arrivato nel corso di “una banalissima lite e non era stato inferto per uccidere”, ha dichiarato il questore di Latina, Michele Spina, in conferenza stampa. Il presunto responsabile è Camillo B. di Casapulla, calciatore e stupende di un istituto tecnico. Il ragazzo è stato fermato dalla Polizia di Stato e accompagnato in un centro di accoglienza minorile della capitale. In totale i casertani coinvolti sono quattro.

Lutto cittadino per l’omicidio del 17enne Romeo, caccia ai complici [Articolo del 17 febbraio]

E’ stato fermato dalla polizia un minorenne sospettato di aver accoltellato a morte un 17enne ieri sera durante una rissa a Formia, in provincia di Latina. Gli investigatori stanno sottoponendo a fermo di indiziato di delitto il ragazzo della provincia di Caserta.

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La polizia è al lavoro per identificare gli altri partecipanti alla rissa. Sarebbero circa dieci i giovani coinvolti. La rissa è nata fra un gruppo di ragazzi del posto e un altro della provincia di Caserta. A un certo punto sarebbero spuntati i coltelli. Oltre alla vittima, un 17enne di Formia, è rimasto ferito un altro minorenne che è ricoverato in ospedale ma non in pericolo di vita. Fermato un minorenne. La sua posizione è all’attenzione dei magistrati della Procura minorile di Roma mentre la Procura di Cassino verificherà se nella rissa hanno partecipato anche maggiorenni.

Le immagini delle telecamere di Mc Donald’s

È nelle telecamere del Mc Donald’s di via Vitruvio e in quelle sull’intera strada che si cercano i volti degli altri ragazzini di ieri sera. Intorno alle 19,30, hanno partecipato alla rissa in cui ha perso la vita Romeo Bondanese, morto all’ospedale Dono Svizzero dove era arrivato in condizioni disperate.

Accoltellato all’inguine, il 17enne di Formia, calciatore in una squadra locale, avrebbe discusso per futili motivi con un 16enne della provincia di Caserta. Quest’ultimo rintracciato poco dopo e sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Proprio lui, secondo gli investigatori, avrebbe impugnato la lama non ancora trovata: la stessa che avrebbe ferito anche un amico della vittima, sottoposto a un lungo intervento chirurgico per suturare una profonda lesione a una coscia e tuttora ricoverato con 60 giorni di prognosi. A Formia proclamato lutto cittadino.

Il minorenne casertano, ferito anche lui a una mano, è stato poi accompagnato in un centro di accoglienza per minori. Camillo B., 17 anni di Casapulla sarebbe il giovane fermato dalla Polizia sospettato di aver accoltellato Romeo Bondanese. La Procura dei minori contesta al giovane il reato di omicidio. B., calciatore e studente di un istituto tecnico, è ora in stato di fermo.

La dinamica

Una dinamica assurda, ricostruita grazie alla testimonianza di un agente di polizia e un agente della polizia penitenziaria che, casualmente, si trovavano in via Vitruvio liberi dal servizio. Tutto è avvenuto alle 19.30 circa quando la vittima ha iniziato a litigare con un altro giovane. Altri ragazzi si sono aggiunti a quella che era diventata una rissa durante la quale, il giovane poi fermato, ha estratto un coltellino di tipo svizzero iniziando a menare fendenti all’altezza delle gambe.

La vittima, invece, ha ricevuto un colpo all’inguine mentre l’altro 17enne ad una coscia. Per entrambi è scattato il trasporto in ospedale a Formia dove però uno dei due è morto poco dopo. Il minorenne accoltellatore è stato fermato dai due agenti fuori servizio e riconosciuto perché aveva le mani imbrattate di sangue.

«La notizia della morte di Romeo, un giovane di 17 anni, ha creato come prima reazione la considerazione che è troppo alto il prezzo della morte. La notizia ha creato sconcerto e orrore nella nostra comunità, un senso di impotenza di fronte ad una violenza che sempre più spesso esplode nel cuore delle nostre città». È quanto afferma l’arcivescovo di Gaeta, monsignor Luigi Vari, dopo l’omicidio del giovane 17enne a Formia. «Episodi di violenza tra ragazzi stanno avvenendo in tutta Italia – osserva l’arcivescovo – Non lasciamo sole le famiglie coinvolte in questo dramma. Siamo come spaesati al pensiero che alcuni di questi nostri ragazzi siano a volte irraggiungibili dalla vita e dalle proposte educative, ma la morte purtroppo li raggiunge

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