Sono saliti a 44 i casi positivi al Coronavirus registrati, fino a martedì 27 ottobre, nel carcere di Terni. Si tratta di 43 detenuti e un agente. Roberto Esposito, segretario nazionale del sindacato autonomo Sarap, parla di una direzione che “sta dimostrando l’incapacità di gestire una situazione che sta volgendo al peggio. Non e concepibile tenere un numero così elevato di contagiati senza far rispettare le dovute distanze di sicurezza sia alla popolazione detenuta, ma ancor di più a chi sta svolgendo un compito istituzionale all’interno di un istituto penitenziario e far vivere il personale con la paura di contagiare l’intera famiglia quando si termina il servizio e si ritorna a casa. Gli agenti di polizia penitenziaria – continua – sono costretti a procurarsi direttamente i dispositivi di protezione individuale. E’ necessaria un’ispezione da parte degli uffici dipartimentali per ristabilire il giusto equilibrio e una gestione ottimale del carcere di vocabolo Sabbione”. Intanto sono stati avviati i tamponi per il personale in servizio.
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In pochi giorni, appena 4, il numero dei contagi da virus covid 19 all’interno del carcere di Terni è raddoppiato, passando da 22 a 43.I numeri li fornisce il SARAP, il sindacato autonomo ruolo agenti penitenziaria, attraverso il suo presidente nazionale Roberto Esposito. “Eravamo stati facili profeti – sottolinea Esposito – sostenendo in un precedente intervento che i numeri del contagio erano destinati a salire e infatti sono diventati 43. Non è concepibile tenere un numero così elevato di contagiati da COVID-19 senza dare le dovute distanze di sicurezza sia alla popolazione detenuta ma ancor di più a chi sta svolgendo un compito istituzionale all’interno di un istituto penitenziario e far vivere con la paura di contagiare l’intera famiglia quando si termina il servizio e si ritorna ai propri affetti familiari – sottolinea il SARAP”.
“Il personale – aggiunge ancora il sindacato – è costretto a reperire autonomamente i dispositivi di sicurezza, mancano le postazioni con il liquido detergente, non è assicurata la distanza nei locali riservati agli agenti come la mensa. Chiediamo il turn over anche impiegando le cariche fisse nella sorveglianza dei reparti Covid”.
“L’attuale reggenza – conclude il SARAP – sta dimostrando l’incapacità di gestire una situazione che può sfociare nel peggio”.