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sabato, Maggio 4, 2024
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Soldi riciclati nei brand di lusso, ai domiciliari l’imprenditore napoletano D’Amelio

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Un fiume di soldi riciclato in tante società, acquisite o costituite in Italia e all’estero. Così ha agito un gruppo imprenditoriale napoletano nel quale vi erano anche alcune persone vicine al clan di camorra. In ballo c’erano ingenti somme di denaro provenienti da frodi fiscali ottenute tramite indebite compensazioni o da reati di contraffazione. Le società erano intestate a prestanome pagati per sottrarsi ad eventuali provvedimenti di sequestro.

GLI ARRESTATI: C’E’ ANCHE L’IMPRENDITORE D’AMELIO

Su queste basi, tre indagati sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, 9 agli arresti domiciliari e tredici all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ed è stato, altresì, eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e di beni mobili e immobili per circa 8,4 milioni di euro.

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Come riporta l’Ansa ai domiciliari è finito anche Salvatore D’Amelio, titolare di vari brand di abbigliamento giovanile tra cui Minimal e Drop list. Dagli accertamenti è anche emerso che alcuni dei destinatari dei provvedimenti trasportavano armi clandestine con matricole abrase, sia armi comuni da sparo che armi da guerra.

PROFESSIONISTI COMPIACENTI

Fondamentale è stato l’aiuto di professionisti compiacenti i quali favorivano il riciclaggio nei settori economici più disparati, come i vestiti di tendenza, la vendita di orologi a marchio contraffatto, il commercio di alimentari e di prodotti informatici, la ristorazione e il trasporto merci.

LE ACCUSE

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e con i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, hanno dato esecuzione ad un provvedimento applicativo di misure cautelari personali e reali emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 25 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico, nonché di tentata estorsione e tentato omicidio aggravati dal metodo mafioso.

Il provvedimento trae origine dalle indagini svolte nei confronti di un gruppo imprenditoriale
con base nel capoluogo partenopeo che avrebbe riciclato in numerose società, acquisite o
costituite in Italia e all’estero, ingenti somme di denaro provenienti da frodi fiscali mediante
indebite compensazioni o da reati di contraffazione.

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