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domenica, Giugno 16, 2024
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Salvatore e Luciano morti in carcere, il Garante Ciambiello: “Paura del futuro”

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Lo scorso primo novembre Salvatore A. è deceduto all’interno dell’articolazione psichiatrica della Casa Circondariale di Secondigliano. Il 51enne era sposato ed era padre di 3 figli. Attualmente la causa del decesso sarebbe infarto, ma dovrà essere accertato attraverso l’autopsia che nelle prossime ore.

Qualche mese fa il 51enne aveva fatto richiesta per una misura alternativa che non gli era stata concessa. “Sulle persone diversamente libere, e malati psichiatrici, mi chiedo, è necessario il carcere, un carcere a vita?” così ribadisce il Garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello.

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“SCRIVEVA LETTERE AI TRE FIGLI”

Il Garante campano Samuele Ciambriello sulla morte di Salvatore ha dichiarato : “Cosa c’è bisogno per i detenuti malati psichiatrici? All’interno della nostra Costituzione il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32, unico articolo in cui compare l’aggettivo fondamentale per tale diritto! Posso testimoniare che nelle carceri italiane e campane per diverse ragioni, per diverse motivazioni, tale diritto a volte non è rispettato, supportato, promosso e questo non solo dalle autorità sanitarie. Un caro ricordo che conservo di Salvatore è che quando lo frequentavo da solo o settimanalmente con le volontarie dell’Associazione “la Mansarda” faceva sempre richiesta di francobolli e buste per le lettere, era quindi un detenuto che scriveva molto. Utilizzava la scrittura come un ponte per comunicare con il mondo esterno, non solo lettere ai propri tre figli. Questa è la dimostrazione che i detenuti in genere e quelli che vivono con un problema in più (salute mentale, tossicodipendenza, solitudine) per loro la maggiore afflizione della detenzione è il tempo inutile, il tempo vuoto, il sentirsi soli e abbandonati dal mondo esterno”.

LA TRAGEDIA DI LUCIANO

Luciano si è tolto la vita nel reparto psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale di Sessa Aurunca. Il 55enne ci aveva già provato la sera precedente, mentre era recluso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, fortunatamente l’ntervento degli agenti della Polizia Penitenziaria ha evitato il peggio. Invece il il 55enne è stato trovato impiccato nella struttura sanitaria del Casertano. “Si continua a morire di carcere e in carcere – ha dichiarato il Garante per i diritti dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello – Luciano è morto di solitudine, uno dei tanti detenuti con la paura del futuro e di cosa possa aspettarli fuori da una cella“.

 

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