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giovedì, Aprile 18, 2024
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Salvini vuole chiudere le cartelle Equitalia sotto i 100mila euro

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Il neo Ministro dell’Interno Matteo Salvini, durante una ospitata istituzionale, ha lanciato la bomba. O, forse, dovremmo dire ri-lanciato. «Chiudere da subito tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100 mila euro, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse». Questa idea, affascinante solo se vista da lontano, frullava nella testa del Ministro da molto tempo. E non solo a lui. L’idea, prossima a diventare proposta di legge, è stata partorita dal pensatoio della Lega Nord, da qualche parte a Varese. Affascinante se vista da lontano, dicevamo. Perché, a un primo sguardo sommario potrebbe sembrare un’idea rivoluzionaria e salvifica per le sorti di un’enorme fetta di popolazione. «Bravo! Bravissimo!», si sente dire sul web e nelle piazze. Eppure, qualcosa non torna. La bellezza di facciata, come sempre, regge giusto il tempo di qualche domanda. Come specifica anche l’Ansa, i debitori che rientrano nella fascia evidenziata da Matteo Salvini rappresentano il 94% del totale.

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Il Ministro Salvini alla festa della Guardia di Finanza, dove ha lanciato la “bomba Equitalia” – Google

Chiudere le cartelle Equitalia non significa non pagarle affatto

«La possibilità di ‘chiudere da subito’, come dice Matteo Salvini, le cartelle sotto i 100.000 euro interessa il 94% dei crediti fiscali, in pratica delle iscrizioni a ruolo delle cartelle esattoriali in lavorazione alla fine del 2016, e l’86,4% dei ricorsi incardinati nei vari gradi della giustizia tributaria alla fine del 2017». E chiuderle, non significa non pagarle affatto. Significa pagarle in parte. E subito. Così facendo, secondo la Lega Nord, ci sarebbero due conseguenze positive. Ossia, un rientro di capitali nelle casse statali e un massiccio alleggerimento della giustizia tributaria. Solo che pagare meno significa, per lo Stato, svalutare le proprie richieste e “perdonare” – in buona parte – chi non ha pagato quando doveva. Significa, inoltre, generare un altro problema. Se un debitore per anni non ha saldato il suo debito con lo Stato (nonostante le proposte di rateizzazione), in che modo si può credere che lo stesso debitore pagherà una cifra dimezzata? Tanto vale aspettare la prossima proposta, magari di cancellazione totale del debito.

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