“Nostro figlio è stato un perseguitato. Abbiamo sempre denunciato tutto alla scuola, ma siamo rimasti inascoltati“. Sono le parole di Giuseppe Mendico e Simonetta La Marra, i genitori di Paolo, il 15enne di Santi Cosma e Damiano che si è tolto la vita nella sua cameretta, alla vigilia del ritorno a scuola.
Il ragazzo, ricordato dai familiari come un bravo studente, aveva iniziato a manifestare disagio da tempo: “Alle elementari – raccontano i genitori – sono arrivate le aggressioni dei compagni e lo scherno delle maestre, alle medie il bullismo dei professori. Poi, al primo anno dell’istituto informatico Pacinotti, nuovi apprezzamenti, nuove prese in giro. Quante volte l’ho visto piangere”.
Le indagini
La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Nel frattempo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha disposto due ispezioni negli istituti frequentati dal ragazzo.
A confermare il dramma vissuto da Paolo è anche il fratello, che in una lettera inviata al ministro ha scritto: “Si è ucciso per colpa dei bulli che lo perseguitavano”. Tra le cause di scherno, anche la scelta del giovane di portare i capelli lunghi: “Lo chiamavano femminuccia e Nino D’Angelo – spiegano i genitori –. Lo aspettavano persino in bagno. Solo dopo aver tagliato i capelli tutto si è fermato“.
Il post di Nino D’Angelo
Proprio il cantautore partenopeo, citato nei soprannomi che i bulli avevano affibbiato a Paolo, ha voluto ricordare il ragazzo con un post toccante:
“Come si fa a trovare una ragione, una spiegazione a questa cosa… Io mi sento piccolo piccolo e non so trovarla. Qual è potuta essere la solitudine che ha confuso i pensieri di questo ragazzino fino a portarlo a fare un gesto simile. Dov’eravamo noi, tutti noi che oramai sappiamo sempre poco dei nostri figli… Perdonaci Paolo se non abbiamo saputo aiutarti e scusami se ti hanno dato il mio nome”.
Un messaggio che ha commosso il web e che si unisce al dolore di una comunità scossa da una tragedia che riaccende il dibattito sulla piaga del bullismo nelle scuole.
“Lo chiamavano Paoletta o Nino D’Angelo”, 15enne si toglie la vita