23 C
Napoli
domenica, Maggio 12, 2024
PUBBLICITÀ

Sfratto per la storica bancarella in piazza Dante, l’appello: “Siamo qui dal 1908, non mandateci via”

PUBBLICITÀ

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli ha deciso: l’antica bancarella che vende cappelli in piazza Dante va smantellata perché adiacente al palazzo Ruffo di Bagnara, sottoposto a vincolo di tutela monumentale. Una decisione contestata dai titolari dell’attività ambulante, a cui nei fatti non è stata accordato il rinnovo della concessione sino al 2032 come invece avvenuto per altre attività commerciali del centro storico di Napoli.

«Esistiamo dal 1908, siamo sempre stati qui. Ora non capiamo del perché dovremmo andarcene» afferma Giovanni Amodio, che da tanti anni anima la bancarella specializzato nel commercio di coppole, cappelli, sciarpe, magliette. Il tutto parte dalla missiva inviata il 21 febbraio 2023 dall’Area sviluppo socio economico e Competitività, servizio Programmazione mercatale del Comune di Napoli. Con quell’ atto si giustifica il provvedimento di revoca che potrebbe avvenire già in queste settimane, se non si troverà una soluzione alternativa. Nella lettera si legge:

PUBBLICITÀ

“La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli ha evidenziato, in linea generale, che tutte le occupazioni di suolo pubblico incidenti su aree di centro storico sono soggette a autorizzazioni ai sensi dell’articolo 21 del decreto legislativo 42/2004’’. Per tale motivo, la stessa Soprintendenza si è espressa “negativamente con specifico riferimento alle occupazioni di suolo pubblico presso il Palazzo Ruffo di Bagnara in relazione non solo alla monumentalità del palazzo ma anche in relazione alle specifiche caratteristiche storico-architettoniche dell’intero invaso della piazza’’. È stato il Comune, ai sensi dell’articolo 21 del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, a chiedere alla Soprintendenza di prendere in esame l’istruttoria per esprimersi. Le norme consentono la presentazione di memorie scritte di opposizione allo sgombero entro 20 giorni dal ricevimento della missiva (quella del 21 febbraio). Una precedente concessione era stata data ai gestori della bancarella l’8 ottobre 2002. Quella sino al 2032 non c’è e la bancarella rischia così di scomparire.

«La Soprintendenza ma anche il Comune facciano in modo di non far cessare di esistere una bancarella del genere – è l’appello ripetuto da giorni dal gestore Giovanni Amodio. Noi siamo un punto di riferimento per i visitatori e per i residenti in difficoltà a cui diamo una mano. È sempre stato così da quando nel 1908 uno zio, Gennaro Degli Onofri l’ha resa famosa prima che mio padre Giuseppe continuasse l’attività (c’è un’autorizzazione al commercio del 1950 dell’amministrazione della Reale Arciconfraternita della Immacolata Concezione di S. Francesco e S.Brigida ndr.) sino a quando io e mio fratello siamo subentrati».

In effetti, stazionando nei pressi della bancarella di piazza Dante si nota come Giovanni e suo fratello siano conosciuti da tutti e anche i turisti chiedono informazioni per spostarsi nel centro storico Patrimonio Unesco. Giovanni desidera sempre muoversi nel solco delle regole e ricorda: «Nel 2016 ho vinto una causa penale nella quale mi veniva contestato un massetto nella mia bancarella che l’avrebbe resa una struttura fissa. È stato dimostrato che invece c’erano le ruote. In quell’anno ci fu anche un tavolo con l’allora amministrazione di Luigi de Magistris per capire il da farsi. Da allora non abbiamo ricevuto più nessun sostegno».

Giovanni Amodio in relazione a ciò, conclude. «Io ho chiesto a un professionista che opera nel mondo dell’architettura di produrre un lavoro che consenta di realizzare una bancarella che non infici nessun vincolo ma che consente di non far morire una tradizione». Nei giorni scorsi in consiglio comunale l’ex assessore e ora consigliere d’opposizione, Alessandra Clemente ha preso la parola in aula con un articolo 37 per far presente anche al sindaco Gaetano Manfredi i connotati della vicenda. ” «Va istituto un tavolo con tutte le parti in causa per trovare una strada, i gestori vogliono continuare a esistere con una formula che non vada contro il vincolo della Soprintendenza ma che possa spostare almeno di qualche metro la bancarella e tutelare un punto di riferimento di piazza Dante e del centro storico di Napoli».

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Violenta rapina in pieno giorno a Giugliano, pistola alla tempia di un soccorritore sull’automedica

Automedica subisce una rapina a mano armata. Questa mattina alle ore 9:15 nei pressi di via Aniello Palumbo a...

Nella stessa categoria