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Sgominata la banda dell’AirTag, 4 arresti: in azione anche a Giugliano, Aversa e Casoria

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I Carabinieri della Compagnia Vomero hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro persone ritenute parte della cosiddetta “banda dell’AirTag”.

Gli indagati, gravemente sospettati di associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto e moto, sono accusati anche di una rapina ai danni di un proprietario che aveva scoperto in tempo il furto del proprio veicolo.

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Le indagini, coordinate dalla VII Sezione “Sicurezza Urbana” della Procura partenopea e condotte dalla stazione dei Carabinieri di Napoli Marianella, hanno svelato l’esistenza di un gruppo criminale con base a Scampia, specializzato nel furto e nella ricettazione di veicoli di alta gamma.

 

Il modus operandi

La banda agiva con una tecnica innovativa e insidiosa: dopo aver individuato le auto di interesse, spesso modelli di grande valore economico, collocava dispositivi di localizzazione GPS negli specchietti retrovisori o nei paraurti. In questo modo era possibile monitorare gli spostamenti del veicolo e scegliere il momento più favorevole per il colpo.

Per muoversi senza destare sospetti, i componenti del gruppo utilizzavano auto a noleggio, cambiate periodicamente.

A capo dell’organizzazione vi era un promotore che pianificava i furti, trattava la vendita con i ricettatori e curava la ripartizione dei profitti tra i complici.

 

I colpi ricostruiti

Durante l’inchiesta sono stati documentati 22 furti commessi nei quartieri Vomero, Fuorigrotta, Posillipo e Soccavo, oltre che nei comuni di Aversa, Marcianise, Giugliano in Campania, Casoria, Trecase, Pozzuoli, San Giuseppe Vesuviano e Santa Maria La Fossa.

Nel corso delle perquisizioni i militari hanno sequestrato arnesi da scasso, stemmi di auto di marchi di lusso e strumentazioni elettroniche avanzate utilizzate per rigenerare e programmare chiavi elettroniche.

Le prove scientifiche

Gli indagati sono stati identificati anche grazie a indagini tecnico-scientifiche condotte dal RIS di Roma e dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Napoli, che hanno analizzato tracce biologiche rinvenute nel corso degli accertamenti.

La posizione giudiziaria

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare emessa in fase di indagini preliminari. Gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.

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