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sabato, Maggio 4, 2024
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Sistema Caivano, stangata per i Sautto-Ciccarelli: quattro secoli di carcere

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Oltre quattro secoli di carcere. Questa la decisione presa quest’oggi dal gip del tribunale di Napoli Valentina Giovanniello in relazione agli affiliati del clan Sautto-Ciccarelli ‘attivo’ al Parco Verde di Caivano. Una vera e propria stangata anche se non sono mancate le sorprese prima fra tutte quella dell’assoluzione del ras Vincenzo Russo: quest’ultimo da un’iniziale richiesta di vent’anni è stato addirittura assolto. A fra breccia presso i giudici le argomentazioni del suo legale, l’avvocato Rocco Maria Spina che ha azzerato tutto quello che veniva contestato al suo assistito. Tra le condanne spiccano i vent’anni per Nicola Sautto, vent’anni per Rosa Amato a capo di una delle piazze più produttive della zona, sei anni per Giulio e Vincenzo Angelino, otto anni e sei mesi per Antonio Ausanio, tre anni per Giovanni Ausanio, 16 anni per Gennaro Antonio Sautto, 12 anni per Vincenzo Bellezza, vent’anni per Sonia Brancaccio, 10 anni e otto mesi Ettore Broegg, vent’anni per Antonio Cozzolino, due anni per il collaboratore Antonio Cocci, sei anni e otto mesi per Gaetano e Pasquale Di Gennaro, otto anni Luca Dinacci, otto anni Natascia Di Bartolo, vent’anni Cristofaro Iuorio, sei anni Claudio Emmausso, 12 anni Vincenzo Faiello, sette anni e quattro mesi Andrea Falco, tre anni per Vincenzo Iuorio, vent’anni per Pietro Iuorio, otto anni e otto mesi Diego Mirti, 10 anni e otto mesi Savana Moscardino, sei anni e otto mesi per Salvatore Sarnelli, 12 anni Francesco Sponzilli, 10 anni e otto mesi Salvatore Spatuzzi, sei anni per Raffaele Scherma, sei anni e quattro mesi per Raffaele Sautto, 11 anni Veronica Treglia, 11 anni per l’altro collaboratore di giustizia Mariano Vasapollo, otto anni per Raffaele Sorio che è stato però assolto dall’accusa di associazione (difeso da Rocco Maria Spina) Assolti Luigi Garofalo (che rischiava 18 anni, difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina), Domenico Sabatino, Silvia Scherma, Rosa Parretta, Ciro Albano, Luca De Gennaro, Gennaro De Rosa, Daniela Silvestro e Domenico Falco.

L’inchiesta sulla mala del Parco Verde

L’indagine consentì di localizzare proprio nel Parco Verde una vera e propria costellazione di punti-vendita di droghe di diversa natura e qualità, attiva tutti i giorni dell’anno e a tutte le ore del giorno e della notte, considerata, nel complesso, come una della “piazze di spaccio” a cielo aperto più grandi d’Europa e di rinvenire e sottoporre a sequestro ingenti quantità di stupefacente di vario genere. Molti altri gruppi criminali, anche provenienti da altre province della Campania, come i clan casertani di Marcianise, acquistavano kobret, cocaina, crack, eroina, hashish e marijuana, a Caivano, soprattutto da lei. Il giro d’affari complessivo era particolarmente ingente: circa 100mila euro al mese, secondo le stime degli investigatori.

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