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martedì, Aprile 23, 2024
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“Sono stato molto felice, l’amore con le persone non finirà mai”, l’ultima intervista di Maradona

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“Sono stato e sono molto felice”. Nella sua ultima intervista al Clarin, in occasione del suo sessantesimo compleanno lo scorso 30 ottobre, Diego Armando Maradona raccontava come “il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quanto immaginavo”. E soprattutto parlava dell’enorme affetto dei tifosi, di cui era “eternamente grato”. “Perché sono stato fuori per molto tempo e a volte ti chiedi se le persone ti ameranno ancora, se continueranno a provare lo stesso”, confessava il campione. Ma quando è ritornato al calcio argentino con il Gimnasia, ricordava, “il giorno della presentazione ho sentito che l’amore con le persone non finirà mai”.

Il giorno del suo compleanno, Maradona aveva levato in alto la sua coppa esprimendo il desiderio che l’Argentina potesse presto uscire dalla pandemia, di cui lamentava anche le conseguenze economiche. “Soffro quando vedo i bambini che non hanno da mangiare” – aveva detto al Clarin -“Il mio desiderio é vedere gli argentini felici, con cibo e lavoro”. Il campione si diceva comunque fiducioso nel vaccino russo. “Confido in Putin, sono sicuro che in poco tempo avrà il vaccino”, affermava.

Il Clarin aveva intervistato l’ultima volta Maradona in occasione del suo 60esimo compleanno, a fine ottobre. Di seguito un estratto del colloquio riproposto dal quotidiano argentino.

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Qual è stata la cosa migliore e quella peggiore che ti è successa nella tua vita? Ti penti di qualcosa?

“Sono molto felice. Il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quanto avrei mai immaginato. E se non avessi avuto quella dipendenza, avrei potuto giocare molto di più. Ma oggi quello è passato, sto bene e ciò che rimpiango di più è non avere i miei genitori. Esprimo sempre quel desiderio, un giorno in più con La Tota ma so che dal cielo è orgogliosa di me e che era molto felice”.

Che augurio fai a tutti gli argentini?

“Il mio augurio è che questa pandemia passi il prima possibile e che la mia Argentina possa andare avanti. Voglio che tutti gli argentini stiano bene, abbiamo un bel Paese e confido che il nostro presidente saprà tirarci fuori da questo momento. Mi rattrista molto quando vedo bambini che non hanno abbastanza da mangiare, so com’è avere fame, so cosa si prova a non mangiare per diversi giorni e questo non può accadere nel mio Paese. Questo è il mio desiderio, vedere gli argentini felici, con il lavoro e il cibo ogni giorno.

La pandemia ti ha colpito da vicino: tuo cognato è morto, tua sorella Lili è stata contagiata e anche tu devi mantenere una cura rigorosa. Hai paura del coronavirus?

“Questa è la cosa peggiore che potrebbe capitarci, non ho mai visto nulla del genere. E l’America Latina è stato colpita molto di più. Speriamo che finisca presto, ci sono persone che non se la passano bene, molte persone disoccupate, che hanno difficoltà ad avere abbastanza da mangiare. Confido che Putin avrà presto un vaccino”.

Come cambiano i volti delle persone quando si avvicinano o ti vedono?

“Sarò eternamente grato alle persone. Ogni giorno mi sorprendono, quello che ho vissuto in questo ritorno al calcio argentino non lo dimenticherò mai. Ha superato quello che potevo immaginare. Perché sono stato fuori per molto tempo e a volte ci si chiede se le persone mi ameranno ancora, se continueranno a provare lo stesso. Quando sono entrato in campo a Gimnasia il giorno della presentazione ho sentito che l’amore con le persone non finirà mai”.

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