Si infittisce il caso sulla morte di Paolo Calissano: aperta l’indagine su Matteo Minna, tutore del patrimonio, accusato della sparizione di un milione di euro.
L’ipotesi del suicidio
Nei primi anni 2000 morì all’interno del suo appartamento un’amica a causa di un overdose e lo spettro degli stupefacenti non lo ha mai sfortunatamente abbandonato. Nonostante l’attore avesse frequentato svariate comunità di recupero per disintossicarsi il mondo dello spettacolo pare non aver mai dimenticato il suo passato o almeno questo era quello che “percepiva” l’attore. A raccontare i giorni precedenti alla morte di Paolo Calissano così come il suo umore è stato poche settimane fa il fratello Roberto.
Le ultime indagini sulla morte di Calissano hanno infatti reso noto che l’attore non sia morto per overdose di stupefacenti ma per eccesso di farmaci anti-depresivi. Il fratello ha infatti spiegato che quella di Paolo Calissano non è una morte “involontaria”. Parla di suicidio Roberto Calissano, chiedendosi se in quell’ultima telefonata avrebbe dovuto fare più domande.
Il caso sul patrimonio di Paolo Calissano
Un finale triste ed una “pace” ancora non guadagnata visto le ultime indagini che vedono come protagonista il tutore di Paolo Calissano ed il suo patrimonio. Pare infatti che dal patrimonio di Calissano manchi un milione di euro, ed il maggiore indiziato è proprio il tutore, nonché amico, l’avvocato Matteo Minna. Quest’ultimo avrebbe riservato lo stesso destino anche ad altri quattro suoi clienti, con i quali aveva anche stretto un rapporto di amicizia.
A quanto emerge dai primi accertamenti Matteo Minna avrebbe effettuato una serie di prelievi, ora documentati dai Finanzieri di Genova per la Procura. Nel 2005 Paolo Calissano fu accusato di aver ceduto stupefacenti alla ballerina Ana Lucia Bandeira Bezerra, morta poi per overdose nel suo appartamento. E’ proprio in questo periodo che la famiglia dell’attore decide di affidarsi al legale Minna. Quest’ultimo divenne da subito il tutore del patrimonio di Calissano, ma ora i conti non tornano. Poco prima della sua morte infatti il suo capitale si era completamente assottigliato.
Matteo Minna sarà quindi ascoltato a breve dai magistrati e dovrà rispondere, oltre al caso Calissano, anche ad altri quattro casi simili tra i suoi clienti. Il fratello parla così della notizia: “Siamo turbati dalla fuga di notizie deflagrata mentre la Procura genovese stava effettuando la propria ricognizione. Ma ora ci aspettiamo che il lavoro svolto porti, il prima possibile, a informazioni certe. Ci auguriamo di raggiungere la verità sulla morte di Paolo“. Ancora tutto da scoprire dalla conferma del suicidio “all’assottigliamento” del suo patrimonio.

