Per suor Bernadette, 45 anni, religiosa indonesiana ed ex madre superiora della Congregazione dello Spirito Santo, si avvicina il processo. La Procura di Benevento le ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari: è accusata di aver sottratto gioielli, ex voto e persino una reliquia di San Nicola custoditi nella Curia di Ariano Irpino, in provincia di Avellino.
La suora, arrestata lo scorso ottobre e posta ai domiciliari a San Cesareo, vicino Roma, avrebbe trafugato complessivamente circa 13 chili d’oro. Una parte dei preziosi, valutati in circa 80mila euro, è stata recuperata, ma gli inquirenti stimano che i proventi delle vendite possano sfiorare il milione di euro. Una parte del denaro sarebbe stata trasferita su conti esteri. Gli investigatori ipotizzano anche il coinvolgimento di un complice laico, ma sul suo ruolo c’è ancora massimo riserbo.
La chiesa di Bonito, in Irpinia, risulta tra le più colpite: dal caveau del palazzo arcivescovile sarebbero spariti numerosi oggetti d’oro, molti dei quali poi fusi e rivenduti. Altri gioielli e bracciali, invece, sono stati ritrovati nelle stanze utilizzate da suor Bernadette sia ad Ariano Irpino che a Roma.
L’indagine era partita dalla denuncia del vescovo di Ariano Irpino, monsignor Sergio Melillo, dopo che in diverse parrocchie – tra cui quelle di Castel Baronia, Carife, Ariano e Bonito – erano stati segnalati ammanchi di oro votivo. Proprio a Bonito, nell’agosto 2024, i fedeli del santuario della Madonna della Neve avevano protestato per la sparizione del manto della Vergine, ornato di bracciali, collane e oggetti donati dai devoti.
Quel manto, già sequestrato in un’altra inchiesta e poi restituito, era stato prima custodito in un’abitazione privata e successivamente trasferito nella stanza blindata della Curia, ritenuta più sicura. Ma da lì, secondo gli investigatori, sarebbe stato comunque sottratto.