Non ha resistito al desiderio di andare a vedere il figlioletto appena nato. Una visita veloce, di pochi minuti che, tuttavia, è stata sufficiente ai carabinieri che avevano previsto la mossa. E, una volta intercettato, lo hanno seguito per poi bloccarlo poco dopo in un ristorante. È finita così la latitanza di Andrea Aloia, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco del clan Avventurato di Acerra, in provincia di Napoli. L’uomo è stato accompagnato nel carcere di Secondigliano, a disposizione della Procura di Napoli.
Il 24enne era sfuggito alle manette lo scorso 17 luglio. All’epoca i carabinieri avevano eseguito una ordinanza di applicazione di misure cautelari per 19 persone, ritenute legate ai gruppi Andretta e Avventurato. Entrambi attivi nel popoloso comune del Napoletano, e accusate a vario titolo di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsione e detenzione di armi. Aloia quella notte era riuscito a rendersi irreperibile ed era scomparso dalla circolazione fino a ieri sera, 13 ottobre, quando è stato “tradito” dalla visita al figlio nato una decina di giorni fa.
I militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, che non avevano mai smesso di cercarlo, avevano saputo della nascita del bambino e hanno approfittato di quel passo falso per individuarlo e per poi seguirlo fino a Somma Vesuviana, dove si è fermato a cena in un ristorante. Aloia era a tavola quando i carabinieri, con discrezione, si sono avvicinati e qualificati, interrompendo un incontro che aveva tutta l’aria di essere un summit camorristico. Il 24enne, già indagato per associazione mafiosa, è stato arrestato anche perché trovato in possesso di documenti falsi validi per l’espatrio.