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venerdì, Aprile 19, 2024
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Terrore nel Napoletano, albero si abbatte sulla Circum: «Poteva essere una tragedia»

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Ennesima tragedia – per fortuna – sfiorata. Oggi si poteva ripetere quanto avvenne nel mese di gennaio 2009, quando un grosso albero crollò davanti ad un treno che era partito da poco da Castellammare di Stabia, a causa dell’urto allora si ferirono gravemente il capotreno, Raffaele Borriello, ed il macchinista, Giovanni Amato.

Oggi alle ore 15 circa, al confine tra i comuni di Poggiomarino e Striano, il treno 6141 partito da Napoli alle ore 14:02, è stato colpito da alcuni alberi caduti a causa di un forte temporale. Per fortuna non ci sono stati feriti, ma si è danneggiato il treno e la linea aerea. Al di là della fatalità, non immaginabile o prevedibile, resta da mettere in evidenza le gravi condizioni di sicurezza delle linee ferroviarie, che in molti punti sembra che attraversino un folto bosco. Non a caso le operazioni di soccorso per far evacuare i viaggiatori sono state fortemente rallentate perché in quel punto, oltre ad essere presenti i grossi alberi che sono caduti, vi è anche una fitta vegetazione che impedisce la discesa dal treno.

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Il Sindacato OR.S.A. – non più tardi del 23 luglio scorso – aveva già allertato l’azienda dei potenziali pericoli per la sicurezza e la regolarità dell’esercizio di questa incresciosa situazione. Nella comunicazione erano illustrati i problemi che quotidianamente i lavoratori dovevano affrontare e – nonostante sia ormai più di un anno che una società esterna si sta occupando del taglio della vegetazione di fianco ai binari – i risultati non sono stati per nulla soddisfacenti.

Giova ricordare che per ciò che concerne le norme di sicurezza delle ferrovie il D.P.R. 753/1980 (Nuove norme di polizia, sicurezza e regolarità delle ferrovie e di altri servizi di trasporto) è molto chiaro e non ha neanche bisogno di essere commentato, a tal proposito ne citiamo solo alcuni articoli qui di seguito:

Art.6 – Le aziende esercenti ferrovie devono essere provviste dei mezzi necessari per assicurare l’espletamento del servizio e per eseguire l’ordinaria manutenzione dei veicoli, della propria sede, degli impianti e delle apparecchiature.”

Art.7 – Le aziende esercenti le ferrovie devono essere mantenute in buono stato di efficienza per la sicura circolazione dei treni e veicoli, in rapporto alle condizioni di esercizio, e provviste del personale necessario a garantire la sicurezza e la regolarità del servizio.”

Art.52Lungo i tracciati delle ferrovie è vietato far crescere piante o siepi ed erigere muriccioli di cinta o recinzioni in genere ad una distanza minore di metri sei dalla più vicina rotaia. […] Tale misura dovrà, occorrendo, essere aumentata in modo che le anzidette piante od opere non si trovino mai a distanza minore di metri due dal ciglio degli sterri.”

Sulla sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori non si può e non si deve risparmiare, soprattutto il lavoro di adeguamento a ciò che prevedono le norme di sicurezza non può subire rallentamenti o pause di nessun tipo. Questo non lo suggerisce il Sindacato OR.S.A., ma lo ordina la Legge.

Il comunicato del Sindacato

Tale comunicato, inviato dal Sindacato OR.S.A., richiedeva all’azienda di trasporto delle migliorie della sicurezza e qualità del lavoro. La scrivente ha inviato la richiesta il 23 Luglio. Il comunicato si divide in quattro parti, con le diverse richieste riguardanti la presenza di tossicodipendenti lungo la sede ferroviaria, problemi inerenti ai sedili Metrostar, il problema della rottura dei bordi sensibili e il problema della presenza della vegetazione in linea.

Il recente e grave episodio – afferma il comunicato – accaduto in arrivo alla stazione di Barra ove il treno 1170 ha perso un’anta dell’elettrotreno fa emergere, se ancora qualcuno non se ne accorto, il problema della vegetazione che infesta la sede ferroviaria. La presenza di folta vegetazione oltre a creare problemi di circolazione in quanto copre tabelle e segnali ferroviari, limita la visibilità del Macchinista, rasenta la linea aerea e tocca la fiancata dei treni, pone anche problemi di incolumità delle persone trasportate e del personale che è in servizio sui treni, in quanto i rami penetrano nei finestrini. Inoltre la vegetazione, in alcuni punti della sede ferroviaria è talmente folta che impedirebbe una eventuale discesa in linea del personale (per interventi tecnici) o dei viaggiatori che per un emergenza sarebbero costretti ad abbandonare il convoglio.
Tale enorme problema che da anni viene evidenziato, non trova soluzione nonostante i soldi spesi per il decespugliamento e diserbo della sede ferroviaria.
Inoltre nelle zone ove tale attività viene svolta, i residui delle lavorazioni vengono lasciati ad essiccare lungo la sede ferroviaria, con conseguente rischi di incendi.
Si chiede – concludendo – se non sia oramai necessario internalizzare tale costosa attività che potrebbe essere espletata dal personale interno in modo continuativo e lungo tutta la sede ferroviaria e non come avviene oggi a spezzoni e solo nei casi di emergenza“.

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