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Undicenne pedinata e violentata, arrestato 45enne: tradito dal marsupio dimenticato a casa della vittima

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Massimiliano Mulas, il 45enne di origini sarde accusato di aver violentato, giovedì pomeriggio, una ragazzina di undici anni a Mestre, ha commesso un errore che gli è stato fatale. Perché in quel marsupio, rinvenuto dai carabinieri di Mestre intervenuti nell’appartamento per i rilievi scientifici, c’erano i documenti dell’uomo. La foto della carta d’identità, quindi, è stata diramata a tutte le forze dell’ordine in attesa della prima identificazione disponibile. E l’alert è arrivato poco dopo le 21, in stazione a Mestre: gli uomini della Polfer hanno infatti avvistato Mulas, di ritorno da Padova, dove era andato a comprare dei vestiti nuovi. Un dejavu per lui: diciannove anni fa, sempre a Padova, era stato preso dagli investigatori della squadra mobile della città del Santo proprio grazie a un orecchino che l’uomo, allora 27enne, aveva dimenticato nell’appartamento di una sua vittima precedente. Lo riporta il Gazzettino. Da quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe seguito la ragazzina fino a casa sua, poi l’avrebbe minacciata e fatta entrare a forza in casa. A quel punto, l’avrebbe prima violentata e poi minacciata per rapinarla. Poi se ne era appunto andato a Padova per rifarsi il guardaroba, per poi rientrare a Mestre. L’udienza di convalida, davanti al gip Alberto Scaramuzza, è prevista per domani. Il giudice dovrà decidere se confermare il fermo e che tipo di custodia cautelare emettere fino al processo. Al momento, Mulas si trova in carcere a Venezia in isolamento.

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