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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Undici arresti contro la camorra, decisive le parole del pentito Cristiano

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La faida di camorra è stata ricostruita da diversi collaboratori di giustizia, fondamentali sono state le parole di Pasquale Cristiano. Lo scontro armato scoppiò tra la famiglia guidata da Giuseppe Monfregolo e il gruppo criminale che Cristiano gestiva insieme con Vincenzo Mormile: tutto partì dall’omicidio di Salvatore Petrillo, nipote di Cristiano. Il giovane fu colpito in un agguato il 24 novembre 2021, davanti al “Roxy Bar” di Arzano, e deceduto in ospedale a Giugliano quattro giorni dopo, il 20 novembre 2021.

I DETTAGLI SULLA CAMORRA DELL’AREA NORD DI NAPOLI

Per delega del Procuratore Distrettuale si comunica che, in data odierna, i Carabinieri delle Compagnie di Giugliano in Campania e di Caivano hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 13 persone (di cui 11 sottoposte alla custodia in carcere, 2 al divieto di dimora in Campania), ritenuto gravemente indiziate, a vario titolo, dei delitti di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni e tentate estorsioni, detenzione e porto di armi, detenzione a fine di spaccio di droga, delitti aggravati dal metodo mafioso.

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In particolare, dalle indagini sarebbe emersa l’operatività di un sodalizio di tipo camorristico, operante sui territori di Frattamaggiore, Frattaminore e zone limitrofe che, agendo in contrapposizione armata con altri gruppi criminali per imporre la propria egemonia, avrebbe posto in essere una lunga serie di attività illecite, agendo anche in danno di imprenditori e commercianti dai quali avrebbe preteso il pagamento di somme di denaro per consentire loro il prosieguo dell’attività lavorativa.

INTIMIDAZIONI CONTRO PATRICIELLO E CHIARIELLO

Si inquadrano nella faida di camorra anche gli atti intimidatori ai danni del comandante della polizia locale di Arzano, Biagio Chiariello, a cui venne fatto trovare un manifesto funebre con il suo nome fatto all’ingresso del comando, e a don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano a cui, a scopo intimidatorio, la notte tra il 12 e il 13 marzo 2022 venne fatta esplodere una bomba davanti al cancello della Chiesa San Paolo Apostolo.

Intimidazioni dettate dalla volontà da parte della camorra di neutralizzare chi per la essa rappresentava un nemico. Emerge dalle indagini dei carabinieri di Giugliano e Arzano che oggi, coordinati dalla DDA di Napoli, hanno eseguito 13 misure cautelari nei confronti di altrettanti presunti esponenti della criminalità organizzata.

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