Non è una provocazione, tantomeno è un’opinione di un passante male informato. A dirlo è Edoardo Cosenza, presidente dell’ordine degli Ingegneri ed ex assessore regionale alla Protezione civile, sulle colonne de La Repubblica Napoli. Senza dubbio, un parere autorevole il suo. Un giudizio senza mezzi termini all’idea di costruire il villaggio degli atleti nell’area est della Mostra d’Oltremare. Secondo l’ingegnere, i lavori per la realizzazione delle casette che ospiteranno gli atleti sono praticamente infattibili. E non è tutto. Sarà una magra figura. Qualora si decidesse comunque di procedere su questa strada, i lavori risulterebbero invasivi sulle architetture che sorgono nell’area. Di fatto, rovinandole. «Dovranno essere effettuati molti lavori come la realizzazione di impianti fogliari e idrici. Qui non parliamo di ragazzini che vanno a fare un campeggio, ma di atleti impegnati in gare».
Una figura ridicola annunciata?
Non si tratta di pessimismo e nemmeno di schierarsi contro a prescindere. Le Universiadi di Napoli rischiano seriamente di rappresentare un flop organizzativo e strutturale. «Stiamo per fare una figura ridicola a livello internazionale. Un pasticcio, un’altra occasione persa», sentenzia Cosenza. In effetti, l’idea di creare degli alloggi provvisori – in legno – in un’area fieristica sottoposta a determinati vincoli strutturali sembra una soluzione approssimativa. Di bassa qualità. Di dubbio gusto stilistico. Eppure, come lo stesso Cosenza sottolinea, dovrebbe essere l’occasione giusta per unire l’utile a dilettevole. «Si sarebbe potuto allestire un villaggio in un’area non utilizzata della città. Come l’ippodromo di Agnano. Quell’area poteva essere messa a disposizione della Protezione civile in caso di necessità. In questo modo si sarebbe lasciato qualcosa anche alla città».