[nextpage title=””]Le elezioni amministrative di Cercola erano al centro dei pensieri anche degli affiliati al clan di camorra, però, i meccanismi elettorali non sembrano essere chiari ad Antonietta Ponticelli. Secondo la Procura di Napoli la 43enne si sarebbe impegnata direttamente come rappresentante di lista di Europa Verde alle Comunali.
Il 16 maggio 2023, il Day After al primo turno elettorale, la donna ha festeggiato con la mamma l’ottimo risultato ottenuto: “Se vince il sindaco nostro vado a fare il consigliere“. Secondo i magistrati la 43enne o avrebbe dato per scontato che Giusy Micco potesse diventare un mero strumento nelle sue mani, in caso di elezione al consiglio comunale, o avrebbe ritenuto erroneamente che la rappresentante di lista sia giuridicamente praticabile una sua nomina diretta.
[nextpage title=”Come partì l’indagine”]Tutto partì il 10 maggio del 2023 quando la polizia locale di Cercola segnalò la presenza nell’ufficio elettorale di Ponticelli, figlia del boss ergastolano Gianfranco. Secondo l’informativa la donna avrebbe dichiarato di essere una candidata alle elezioni amministrative e avrebbe ritirato decine di tessere elettorali con le deleghe dei cittadini.
[nextpage title=”La nomina di Ponticelli”]I controlli all’ufficio elettorale hanno poi consentito di scoprire che il presentatore della lista Europa Verde avrebbe consegnato al presidente della sezione terza la nomina formale della 43enne come rappresentante di seggio. Inoltre il politico avrebbe dichiarato falsamente che la donna avrebbe posseduto i requisiti di legge, invece, la figlia del boss è stata interdetta dai pubblici uffici dopo una condanna.
[nextpage title=”L’intercettazione: “]La collocazione della donna in quella sezione, che comprende la zona in cui abitano le famiglie Ponticelli e Fusco, rappresenterebbe una forte indicazione agli elettori sul candidato da far votare da parte del clan. La circostanza sarebbe stata confermata in un’intercettazione telefonica captata tra Ponticelli e la madre il 13 maggio del 2023: “Ti devo dare la tessera elettorale di L. che gliela porti quando è domani“.
[nextpage title=”I nomi degli arrestati”]Il clan dei De Micco-De Martino avrebbe dato dai 30 ai 50 euro per comprare ciascun voto in occasione delle elezioni amministrative a Cercola. Per le indagini coordinate dalla Dda di Napoli, pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano, procuratore Nicola Gratteri, fondamentale è stato il trojan installato sui cellulari di alcuni indagati.
Come riporta l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli in cella sono finiti Salvatore Capasso, Giuseppina De Micco, Giusy De Micco, Pasquale De Micco, Sabino De Micco, Antonietta Ponticelli. Ai domiciliari il 75enne Giovanni De Micco, papà di Giuseppina.