La Corte di Assise di Appello del tribunale di Napoli per il delitto di Vincenzo De Rosa, detto ‘a vecchiarella avvenuto il 27 dicembre del ’98 a Maddaloni, ha assolto gli imputati Clemente D’Albenzio, di Maddaloni; Angelo De Matteo e Alessandro De Matteo, di Cervino. Per lo stesso delitto, in un precedente processo, fu condannato Giuseppe Mastropietro.
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Nel corso del dibattimento sono stati ascoltati due pentiti. Il primo pentito ascoltato, Michele Lombardi, ha riferito che «Il delitto De Rosa fu commesso da Angelo De Matteo dal fratello Alessandro detto Maradona da Clemente D’albenzio detto minduccio e da Giuseppe Mastropietro che si è autoaccusato del delitto. De Rosa fu ucciso per contrasti tra il gruppo D’Albenzio e di Angelo Loffreda. Quest’ultimo ha un colpo di pistola sparato nella mano da Giuseppe Mastropietro. Lo stesso Loffreda poi ha fatto attentanti nei confronti di D’Albenzio». Il secondo pentito Nicola Martino invece ha riferito che il delitto fu commesso perchè: «De Rosa era vicino al clan dei Casalesi mentre i Belforte e D’Albenzio non volevano». L’autore materiale del crimine è Giuseppe Mastropietro, già condannato per il delitto. Gli altri imputati in primo grado sono stati assolti
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