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martedì, Maggio 7, 2024
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Violenze nel carcere di Santa Maria, detenuto accusa: “I cellulari? Forse li portavano gli agenti”

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Continua il processo per le violenze avvenute il 6 Aprile 2020 all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Luigi D’Alessio, uno dei detenuti picchiati quel giorno, costituitosi parte civile, punta il dito in tribunale: “I cellulari? Forse li portano gli agenti“.

L’aggressione all’interno del carcere di Santa Maria 

Il 6 Aprile del 2020 il carcere di Santa Maria Capua Vetere è stato teatro di un’aggressione da parte degli agenti, in risposta ad una protesta dei detenuti avvenuta il giorno prima. Quel giorno infatti pare che gli agenti abbiano aggredito i detenuti protagonisti. Il processo vede 105 imputati e si sta procedendo con le deposizioni in aula.

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In tribunale infatti, Luigi D’Alessio, all’epoca dei fatti detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ed ora a Siracusa, ha raccontato che secondo la sua opinione sarebbero proprio gli agenti a portare i telefonini nel carcere.

Le accuse agli agenti da parte di un detenuto

Non sapete come i cellulari entrano nel carcere?” chiede in modo provocatorio l’ex detenuto del carcere di Santa Maria Capua Vetere, che continua poi: “All’entrata si viene controllati con il metal detector, sia quello fisso che quello mobile a forma di paletta, per cui Ë impossibile non scoprire un telefonino. Quindi o gli agenti non sono bravi a fare i controlli o li portano loro dentro“.

D’Alessio ha poi raccontato che nei giorni delle violenze un detenuto sarebbe stato in possesso di un cellulare datogli proprio da un agente. L’ex detenuto non usa mezze misure ed in aula punta il dito contro un agente: “Fu quell’agente in fondo all’aula – indicando l’imputato – a dirmi di ritirare la denuncia per il pestaggio subito il sei aprile, che poi le cose si sarebbero aggiustate“.

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